Novità in casa Indeco. Vanno per chiedere il dissequestro del bacino S8, sito nella discarica di via Monfalcone a Latina, e la Procura risponde “picche”: mancano le autorizzazioni regionali. E in tempo record le ottengono. Il 13 febbraio scorso, l’altro ieri, Indeco fa presente alla Regione Lazio – Direzione Governo ciclo dei rifiuti – che la Procura della Repubblica il 31 gennaio 2017 si è opposta al dissequestro sebbene il perito del Tribunale abbia espresso parere favorevole alla rimozione sei sigilli sulla base del progetto di capping provvisorio presentato il 10 novembre 2016. Il piano consiste nell’applicazione di un precarico, di spessore medio pari a circa 1,50 metri, che permetta un più rapido assestamento del corpo dei rifiuti. L’intervento verrà effettuato utilizzando piroclastiti “…reperite direttamente sul sito e proveniente dagli scavi dello stesso bacino S8…”. Quando saranno raggiunte le quote di progetto la copertura provvisoria verrà rimossa è verrà posato in opera il capping definitivo.
Immediata l’approvazione da parte della Direzione regionale con determina G01598, a firma dell’architetto Demetrio Carini, del 15 febbraio 2017, oggi, a due giorni dal sollecito. Nell’atto si precisa che il progetto in questione, definito di “Aggiornamento della copertura provvisoria del bacino S8”, non si configura come modifica alle autorizzazioni in essere che permettono alla società Indeco srl di gestire la discarica, anche ai sensi dell’art. 5 comma 1 lettera l bis del D.Lgs. 152/2006, quanto piuttosto di una modalità provvisoria in attesa delle condizioni per attuare la copertura definitiva.
L’atto che dovrebbe portare al dissequestro del bacino S8 attraverso l’aggiornamento della copertura provvisoria – che non si configura come modifica alle autorizzazioni in essere che permettono alla società Indeco srl di gestire la discarica – è stato preceduto da altra determina a firma sempre dell’architetto Carini e fa riferimento sempre ad una comunicazione di Indeco del 10 novembre 2016. Si tratta della rinuncia alla sopraelevazione dell’S8, come anticipato dall’assessore all’ambiente del Comune di Latina Roberto Lessio in occasione del tavolo di verifica periodica dell’avanzamento della bonifica della vicina discarica Ecoambiente. Dunque, l’architetto Carini con determina G01526 del 14 febbraio 2017 – ieri – non dà corso alla Valutazione di impatto ambientale per la sopraelevazione del sito mentre oggi autorizza il progetto di capping provvisorio.
Si ricorda che la Indeco il 19 gennaio 2017 ha ottenuto l’autorizzazione unica definitiva per la costruzione e l’esercizio di un impianto, presso lo stesso sito, di produzione di energia elettrica, e delle relative opere ed infrastrutture connesse, da fonti rinnovabili, di potenza nominale di 2.600 kw mediante installazione di tre motori Jenbacher a combustione interna, alimentati dal biogas della discarica. Si tratta di una centrale biogas, già allestita che dovrebbe entrare in funzione non appena la Procura della Repubblica consentirà il dissequestro di S8. Probabilmente una questione di ore vista l’autorizzazione regionale al capping provvisorio.
A seguito delle polemiche piovute sull’assessore Lessio per l’assenza del Comune di Latina alla conferenza di servizi propedeutica all’autorizzazione unica per la realizzazione della centrale biogas, l’amministrazione si era difesa sostenendo che il parere del Comune sarebbe stato ininfluente ai fini di un impianto previsto per legge, tranquillizzando sul fatto che la Indeco aveva rinunciato alla sopraelevazione del bacino S8 e di conseguenza anche alla realizzazione dell’impianto di trattamento meccanico biologico, il cosiddetto Tmb. Ma l’iter per un progetto di trattamento biologico presentato nel 2014 resta attivo, al momento, come risulta sul sito della Regione Lazio che fornisce tutta la documentazione inoltrata da Indeco per la richiesta di autorizzazione.