Transazione e controllo. In due parole la ricetta per ridurre i debiti fuori bilancio. Ieri a Latina Nicoletta Zuliani del Pd in commissione bilancio, dopo aver ascoltato la relazione dei componenti del collegio dei revisori dei conti, che in quattro mesi hanno dovuto rendere 22 pareri per altrettanti debiti fuori bilancio, ha fatto due proposte. La prima consiste nella rivalutazione dell’istituto della transazione, “mai considerato dall’Ente, che consentirebbe, in situazioni di evidente soccombenza da parte del Comune, di anticipare la soluzione e ridurre i costi”. La seconda è di ricondurre in commissione la funzione di controllo demandata ai consiglieri “sulle varie questioni che potrebbero diventare contenziosi o generare situazioni di debito fuori bilancio”. Per l’esponente dem si tratta di convocare in Commissione Bilancio i responsabili dei settori per far emergere i dati su contratti, proroghe, contenziosi avviati… Spesso, senza la sollecitazione della Commissione – ha commentato – questi dati non vengono neanche raccolti”. Proposte, quelle della Zuliani, apprezzate dai revisori dei conti.
“Ho sollecitato il presidente Massimo Di Trento a lavorare di più in questa direzione affrontando i temi che gli comunicherò in un lungo elenco”, ha riferito Zuliani. “Mi chiedo come stanno andando avanti le questioni Ipogeo e MetroLatina”, ha aggiunto facendo qualche esempio.
“I motivi dell’origine dei debiti fuori bilancio – dichiara Zuliani – è un cattivo procedimento amministrativo spesso causato da incuria, errori, negligenza o disguidi imputabili però ad una organizzazione molto carente. Anche il sottodimensionamento del personale gioca un ruolo importante: chi è sovraccaricato di lavoro tende a non dedicare il tempo necessario a ciascuna pratica, e quindi c’è una maggiore probabilità che venga svolta male. Per ogni debito fuori bilancio la legge richiede che vi sia una relazione dettagliata che documenti i vari passaggi per risalire al punto critico che ha generato il cattivo procedimento amministrativo per evitare quella criticità in futuro. Circa l’80% di questi debiti fuori bilancio sono di contenziosi giunti a sentenza da pagare entro 30 giorni, il restante è imputabile ad azioni di indebito arricchimento da parte dell’Ente (lavori svolti e non pagati). L’Ente è costretto ad accantonare ogni anno nel bilancio di previsione somme per il pagamento di questi debiti a patto che non compromettano l’equilibrio del bilancio. Questa è la fase di predissesto. Queste somme sono evidentemente sottratte ad altri usi (scuole, strade, cultura, servizi sociali…) e sono da accantonare obbligatoriamente vincolandole al pagamento dei debiti fuori bilancio. Se non si riesce a rispettare gli equilibri si va in dissesto. Bisogna conoscere in anticipo, quindi, gli eventuali debiti fuori bilancio che sopraggiungeranno nell’anno”.
Controllo e transazione, due elementi per voltare pagina ha suggerito Zuliani