“Non serve dare voti a un’amministrazione carente sotto tutti i punti di vista, perchè la bocciatura dell’operato delle civiche guidate da Terra è quanto meno scontato”. Un giudizio perentorio, quello formulato da Carmen Porcelli, che sulla base delle informazioni ottenute nel corso dell’anno e delle richieste di accesso agli atti senza risposta, non esita a bollare l’amministrazione Terra come poco trasparente e l’operato del sindaco stesso come avvolto nella nebbia. Il caso dei contributi elettorali ottenuti dagli imprendotori locali, in primis da chi si era proposto di realizzare una discarica a La Gogna, il progetto stoppato dalla procura e dalla forestale per realizzare un depuratore a Casalazzara, in prossimità della storica sorgente della Reggia di Turno, luogo di pregio dal punto di vista storico e archelogico, i frazionamenti degli incarichi per incrementare la raccolta differenziata in città, fanno da sfondo secondo Porcelli ad un modus operandi lacunoso e che lascia aperti troppi interrogativi.
Pasticcio Asam
Caso emblematico resta la gestione della municipalizzata di piazza dei Bersaglieri. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, l’amministrazione avrebbe negato la trasmissione da parte del ministero dell’economia della relazione inviata dopo la visita dell’ispettore del Mef, che ha rilevato tante e tali carenze, ipotizzando addirittura un danno erariale per le casse del comune, ora passato alla Corte dei Conti per le indagini del caso. “La vicenda della Multiservizi- spiega Porcelli- mi ricorda molto quello che è accaduto con la lettera di dimissioni di Chiusolo che, ricorderete, passò attraverso il protocollo riservato del sindaco e restò pertanto segreta, tant’è che quando chiesi la lettera di dimissioni dell’ex assessore alle Finanze, il sindaco gli fece confezionare una lettera blanda, dai contenuti annacquati. Il protocollo riservato del primo cittadino è il porto delle nebbie del Comune di Aprilia: succede con la posta ordinaria – non quella elettronica – quella consegnata dal postino che non passa per il protocollo generale, è il canale preferenziale per far sparire documenti scomodi. Quanto alla Relazione del Mef, ne ho chiesto conto in consiglio comunale dopo aver ricevuto conferma dallo stesso organo ministeriale che la relazione dell’ispettore era stata da tempo inviata in comune, un cd inviato tramite raccomandata a Piazza Roma, destinatari erano il sindaco e il presidente della Multiservizi, Principi. Il giorno 23 dicembre alle 13:45, dopo aver ricevuto una telefonata anonima con la quale mi si avvertiva dell’arrivo della lettera, mi sono recata di corsa in Comune, dopo aver chiamato la segretaria generale, la Dott.ssa Elena Palumbo la quale mi comunicava che la lettera era appena arrivata e che neanche loro ne conoscevano il contenuto. Sono andata comunque in Comune munita di una pen drive per acquisire tutto il materiale che non è stato pubblicato sull’albo pretorio del Comune. La lettera di presentazione riportava quale protocollo di uscita il 9 dicembre u.s, ed è chiaro che accompagnando un cd sia giunta tramite posta ordinaria. Il protocollo generale portava come data di entrata quella del 22 dicembre e sarebbe giunta in Comune proprio durante la pausa del consiglio comunale. La giustificazione fornitami dalla segreteria generale è la seguente: nessuno ha visto la posta, poiché eravamo impegnati in consiglio comunale. Del resto quale momento migliore per far risultare l’arrivo di una lettera se non quello del consiglio comunale? Furbizie che non convincono. Non credo assolutamente a questa versione, sono troppe le bugie finora raccontate e non solo per questa vicenda, credo piuttosto alla dirigente del Mef la quale il giorno 21 mi aveva rassicurato che il Comune di Aprilia era da tempo in possesso della documentazione e che il sindaco me l’avrebbe dovuta dare e non la Ragioneria dello Stato alla quale ho pure inviato una richiesta di accesso agli atti. A tanto è costretto un consigliere comunale che vuole svolgere seriamente il proprio ruolo e che viene impedito nell’esercizio di sindacato ispettivo. Questo vuol dire disperdere energie, tempo da dedicare al lavoro e allo studio e soprattutto alla famiglia. Una volta che ho diffuso la notizia della relazione del Mef il sindaco Terra, ha dichiarato ai giornali che si sta lavorando per rimettere in ordine i conti. Quando? La Vigilia di Natale? Questo modo di intendere l’esercizio del proprio ruolo è offensivo, il sindaco si comporta come se avesse a che fare con dei minus habens, con dei deficienti. Mi piace fargli ricordare spesso che, almeno nel mio caso, non è così”.
Multiservizi, i conti non tornano
In quella relazione il Mef sottolineava non solo l’assenza pressocchè totale di controllo in seno alle municipalizzate, ma anche consumi eccessivi di carburante, ore di straordinario eccessive per i dipendenti, rimborsi spesa gonfiati ad arte. “Ritengo che gli atti riguardanti le aziende municipalizzate del Comune in Aprilia- spiega Porcelli- approvati dai consiglieri di maggioranza nel corso dell’ultimo consiglio comunale vadano annullati in autotutela, poiché le decisioni assunte dal consiglio comunale erano viziate ed in palese contrasto con le indicazioni fornite dal Mef, in particolare per quanto riguarda l’azienda Multiservizi, oggetto nella primavera di quest’anno di una ispezione da parte della Ragioneria Generale dello Stato. Poiché il sindaco e i suoi stretti collaboratori erano a conoscenza della gravità della situazione, non avrebbero dovuto portare in approvazione atti riguardanti lo statuto e il contratto di servizio senza assumere provvedimenti al riguardo delle gravissime vicende che riguardano l’Asam. Una delle questioni che affronterò a partire dal prossimo anno sarà senz’altro la Multiservizi di cui ho approfondito in questi anni diversi aspetti, a partire dalle fatture 39 e 40 sulle quali ho imbastito un esposto protocollato alla Procura della Repubblica di Latina il 31 gennaio 2015. Ho chiesto al presidente della VIII Commissione, il geom. Roberto Boi, di convocare una riunione ad hoc sui debiti dell’azienda perché fattura su fattura, bonifico su bonifico si riesca finalmente a comprendere come sono stati spesi gli oltre 16 milioni di euro pagati con la delibera n. 63 del 2010 (Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e verifica degli equilibri finanziari) e la delibera n. 29 del 2011(Approvazione bilanci Asam). Ovviamente siamo ancora in attesa di avere la documentazione perché qui c’è da capire come mai nonostante il Comune abbia pagato l’Asam, l’azienda continui a chiedere il pagamento di fatture che dalla lettura delle delibere di cui sopra sarebbero state già pagate. Ricordo al sindaco che un Comune dove non c’è trasparenza è un Comune dove non c’è controllo. A questo proposito mi torna nuovamente la lettera di dimissioni, quella vera, di Chiusolo “Stavo ficcando il naso nelle società partecipate, dove avevo riscontrato stipendi oltre la norma, carburante che spariva… Chiesi ai rispettivi dirigenti gli atti relativi a Progetto Ambiente e Multiservizi, ma non li ottenni”, ricorda Chiusolo. Lo spiega meglio in un secondo passaggio della lettera di dimissioni: “Essere percepito come un impedimento o peggio ancora come un ficcanaso quando si vanno ad effettuare controlli assolutamente dovuti all’interno delle società partecipate o in altri settori della Pubblica Amministrazione non mi ha fatto piacere. Essere considerato l’assessore che impedisce alcune cose, comunicandole all’esterno, mi dà francamente fastidio”. A questo punto visto che la questione del controllo analogo è stata sollevata in consiglio comunale dalla sottoscritta poiché, leggendo delibere ed allegati approntati dal precedente dirigente alle Finanze, il dott. Francesco Fraticelli, nella ricognizione dei debiti Asam, egli rimarcava l’importanza del controllo dei conti della partecipata, chiamo in causa proprio lui il quale oggi si trova a ricoprire il ruolo di presidente del collegio dei revisori dei conti. Il dottor Fraticelli che ben conosce le vicende dell’Asam come mai non ha sollevato e la questione del controllo analogo, da lui tanto caldeggiata in passato, e soprattutto non ha suggerito interventi correttivi sulla gestione aziendale, visto che lui come l’ex assessore alle Finanze Chiusolo erano evidentemente a conoscenza, ben prima che intervenisse il Mef, delle storture gestionali della Asam. Non solo. La relazione del Mef è stata inviata anche al Presidente dell’Asam, possibile Fraticelli non la conosceva?”
Lo sperpero di denaro pubblico
“La relazione del Mef- prosegue Carmen Porcelli- ha portato alla luce una situazione inquietante. Sulle spalle dei cittadini di Aprilia gravano milioni e milioni di debiti derivanti dalla cattiva gestione dell’azienda. Cito solo alcuni dei punti più assurdi di quelle 54 pagine. I ticket: formalizzerò per iscritto la richiesta per conoscere i nomi delle rivendite dei ticket per la sosta e in particolare chiederò, nella maniera più semplice, di sapere se tutte le rivendite che vendono i tagliandi della sosta pagano? L’ufficio ragioneria della Multiservizi è composto da tre ragionieri, ai quali si aggiungono due dipendenti laureate in economia e commercio: possibile l’azienda debba avvalersi di un consulente esterno per curare la contabilità? Stiamo attenti all’arbitrato: come può un arbitro decidere se ha ragione il Comune e torto l’Asam, o viceversa, se due dirigenti del Comune non hanno riconosciuto le fatture il cui importo supera i 3 milioni di euro? Ci sono dipendenti che lavorano 100 ore ed effettuano straordinari per altrettante ore! Come mai? E i rimborsi benzina concessi per chi risiede nel territorio comunale?”
Poca trasparenza
Tra le altre questioni in cui il consigliere di Primavera Apriliana ha riscontrato gravi carenze, l’adeguamento delle scuole pubbliche alle normative antincendio, lo stato in cui versano le strade del Comune e la questione dei rimborsi idrici delle somme pagate al Comune dagli utenti e non ad Acqualatina. “Ritengo la questione dei rimborsi per il consumo idrico una mia personale vittoria. Gli effetti della campagna “Sveglia” sulla trasparenza per i rimborsi idrici, ha fatto registrare risultati ottimi che mi riempiono di soddisfazione. Ricordo con orgoglio che ho condotto da sola e a mie spese quella campagna, con l’aiuto dei giornali e degli organi di informazione, ho fatto sì che i cittadini si riappropriassero di somme che appartenevano a loro, senza correre il rischio di perdere il loro diritto di riavere indietro il dovuto, poiché dopo dieci anni cadevano in prescrizione.Basta notare che l’andamento delle somme a partire dall’inizio della campagna informativa, cioè settembre 2015 ad oggi, come nel tempo le cifre sono via via aumentate. E’ chiaro che la corsa ai rimborsi faccia emergere un fatto e cioè che i cittadini hanno perso fiducia nel Comitato e nel sindaco Terra, i quali hanno fatto pagare ai cittadini di Aprilia spese per cause legali contro Acqualatina che hanno portato ad un nulla di fatto. Se avessero condotto davvero una seria battaglia contro il gestore, avrebbero chiesto e proceduto con il pignoramento per somme mai versate dei ratei dei mutui per la realizzazione di fogne e depuratori”.