Tensione alle stelle ieri sera alla mensa della Caritas in via Virgilio a Latina dove uno dei frequentatori stranieri, sempre in polemica, non ha gradito il menu lamentandosi per la pasta uguale al giorno prima. E quando il cuoco lo ha invitato a rivolgersi altrove, visto che il pasto non era di suo gradimento, ha avuto una reazione sconsiderata, gridando “Allah akbar” e minacciando di vendicarsi del “fratello” ucciso a Milano, l’attentatore della strage di Berlino, mentre altri due magrebini seduti ai tavoli si sono alzati in piedi inneggiandolo. A questo punto i volontari della Caritas hanno chiamato la Polizia. Poco dopo gli agenti hanno portato via il tunisino che ha innescato la miccia.
Un episodio inquietante verificatosi nello stesso giorno in cui ad Aprilia sono state perquisite due abitazioni in cui Anis Amri, l’attentatore di Berlino, avrebbe trovato ospitalità lo scorso giugno, secondo quanto accertato dal pm di Roma Francesco Scavo. Gli agenti della Digos si sono portati a Campoverde per eseguire le perquisizioni, a caccia di altri coinquilini che potevano avere avuto contatti con Amri anche dopo la sua partenza da Aprilia.
“Sono inquietanti le notizie secondo cui la filiera del terrore abbia anche solo sfiorato le nostre terre – ha dichiarato Marco Savastano, portavoce di CasaPound -, tuttavia non stupiscono più di tanto chi come noi da anni va dicendo che l’immigrazione di massa e senza filtro è molto pericolosa oltre che assolutamente fuori da ogni etica dello Stato. Quando le frontiere vengono aperte e le città blindate, il terrorismo ha vinto e la Civiltà ha perso. È vero che non tutti gli immigrati sono terroristi ma è altrettanto vero che tutti i terroristi sono immigrati di prima, seconda o terza generazione. La politica buonista di cui la giunta comunale è espressione locale ha fallito e continuerà a fallire perché improntata sul più bieco razzismo di chi per ottenere profitto uccide le culture, distrugge le identità e sostituisce i popoli, razzismo nei nostri confronti e razzismo nei confronti di chi qui arriva e viene usato come leva umanitaria per il proprio tornaconto politico. A tutti loro ricordiamo che ci sono ancora italiani che non si arrendono”.