Altra giornata di interrogatori oggi nell’ambito dell’inchiesta Olimpia. Il Gip del Tribunale di Latina Mara Mattioli ha ascoltato l’ex sindaco del capoluogo pontino Giovanni Di Giorgi in carcere da lunedì scorso. Per oltre due ore, l’indagato ha argomentato sul tema del Latina Calcio e dell’urbanistica, respingendo ogni addebito. Di Giorgi ha voluto spiegare anche l’affare immobiliare di piazza Carturan che, secondo lui, poi tanto un affare non sarebbe stato: prezzo alto e non di favore e quindi non poteva costituire un regalo per la Variante Malvaso. Si sono professati innocenti anche l’ex assessore Giuseppe Di Rubbo, che ha difeso le scelte urbanistiche della giunta, il dipendente comunale Nicola Deodato che ha riferito di essersi limitato ad agire in base alle direttive ricevute dall’alto, e l’architetto Luca Baldini anche lui nei guai per l’edilizia che si è dichiarato estraneo al sistema ravvisato dall’accusa. Per tutti, i rispettivi legali difensori hanno chiesto la scarcerazione o una misura più leggera. Preannunciati anche i ricorsi al Tribunale del Riesame.
Ieri sono stati sottoposti ad interrogatorio di garanzia altri tre indagati, l’architetto Ventura Monti e l’ex consigliere comunale Vincenzo Malvaso, entrambi detenuti nel carcere di Velletri, e l’imprenditore Massimo Riccardo ristretto nel carcere di Latina. Tutti e tre si sono dichiarati innocenti. I loro avvocati hanno chiesto la scarcerazione e presentato ricorso al Riesame.
Dunque da domani saranno ascoltati gli indagati finiti ai domiciliari: gli imprenditori Andrea e Sandra Capozzi (fratelli), Antonio Di Girolamo, Fabio e Fabrizio Montico (fratelli) e la dipendente comunale Elena Lusena. Silvano Spagnoli e Roberto Pellegrini, di Nuoto 2000, che erano finiti ai domiciliari ieri sono stati rimessi in libertà per un vizio formale dell’ordinanza che è stata annullata: nella copia a loro notificata mancavano delle pagine.