La commissione trasparenza sul pasticcio di via Gorgona, pur avendo portato all’attenzione gli errori commessi dall’ente di piazza Roma nella concretizzazione dell’iter per l’esproprio e per i lavori di via Gorgona, ha lasciato molti dubbi e interrogativi ai quali il sindaco non ha mai dato risposta. Per questo il consigliere di Primavera Apriliana Carmen Porcelli, dopo aver portato alla luce i finanziamenti ricevuti per la campagna elettorale di Terra dal patron di Rida Ambiente, chiede risposte chiare sui rapporti che intercorrono tra l’imprenditore dei rifiunti e il primo cittadino di Aprilia. Nasce così la nuova campagna informativa e per la trasparenza. Manifesti con su scritto “Terra rispondi” sono apparsi questa mattina sugli spazi destinati della città. «Signor sindaco- scrive Carmen Porcelli in una nota stampa- per ammissione del dirigente dell’avvocatura del Comune di Aprilia, Lei era a conoscenza della sentenza del Tar 56/2016 con la quale il Tribunale Amministrativo del Lazio dichiarava illegittima la sua ordinanza sindacale, con la quale – anziché avviare un regolare procedimento d’esproprio – “avrebbe forzato la mano”, e ancora illegittima veniva dichiarata anche la deliberazione di consiglio comunale n.49 del 31 luglio 2014: perché allora ha presieduto la giunta che il 13 settembre scorso ha deliberato la liquidazione dei lavori alla ditta alla quale lei ha affidato i lavori per modifica e svincolo tracciato di via Gorgona?».
Troppe cose da spiegare
La campagna per la trasparenza 2.0 della consigliera Porcelli nasce proprio dalla totale assenza di risposte da parte del sindaco sul pasticciato atto che pare prefigurare un trattamento di favore da parte del sindaco nei riguardi dell’imprenditore che ha presentato il progetto per la discarica a La Gogna. «In realtà le domande alle quali il sindaco non ha finora riposto sono diverse, sono ben 8 e le ho tutte rivolte a Terra nel corso dell’ultimo consiglio comunale, quello del 6 ottobre scorso – scrive in una nota stampa la consigliera di Primavera Apriliana – e proprio durante quel consiglio il consigliere comunale Roberto Boi ha comunicato l’esistenza di una sentenza del Tar che definiva illegittimi gli atti prodotti dal sindaco e dal consiglio comunale, per realizzare la strada alternativa che conduce allo stabilimento dell’imprenditore che ha sponsorizzato la campagna elettorale di Terra, e che nonostante quella sentenza la giunta e il sindaco avevano liquidato la spesa sostenuta e pagata con i soldi dei cittadini di Aprilia. Un ulteriore quesito, questo, rispetto al quale il sindaco finora si è guardato bene dal rispondere, facendo invece esporre sull’argomento i tecnici e i dirigenti comunali i quali in commissione trasparenza hanno dovuto ammettere che in Comune la sentenza del Tar era nota, di sicuro al sindaco. Un fatto molto grave, questo, di cui non avremmo compreso la portata se nelle precedenti settimane non avessimo avuto la conferma del contributo di 10mila euro, versato sul conto corrente dedicato alla campagna elettorale del sindaco, e letto le intercettazioni imbarazzanti che dimostrano i rapporti molto stretti tra un sindaco e un imprenditore, che non è un imprenditore qualunque, bensì l’appaltatore di un servizio pubblico svolto per conto del Comune di Aprilia. La giustificazione data da Terra, e cioè quella di aver commesso una «leggerezza», non convince affatto la consigliera comunale la quale a partire da due domande rivolte in consiglio comunale al sindaco riaccende la miccia sulla questione dei rapporti con l’azienda di via Valcamonica.Se qualcuno pensa che la leggerezza, o meglio la superficialità di chi gestisce la cosa pubblica, sia una simpatica scusa per chiudere a tarallucci e vino una vicenda grave, si sbaglia di grosso. Ho già annunciato che sulla vicenda andrò fino in fondo e non mi fermerò fino a quando non verrà a galla da parte del sindaco tutta la verità. Lui che due giorni prima, presiedendo la giunta che ha deliberato la liquidazione, pagava una ditta che aveva eseguito lavori illegittimi, ha dimostrato di non avere il minimo rispetto per nessuno; ha risposto azionando la macchina del fango, accusandomi direttamente della responsabilità del pasticcio sui lavori di quella strada e tirando fuori dal cilindro accuse di complotti e macchinazioni dietro le quali si celava di volte in volta un oscuro regista. Tutto questo pur di crearsi un alibi e non rispondere alle domande sui contributi elettorali e sui legami con l’imprenditore di via Valcamonica. Ricordo al sindaco, qualora non avesse avuto il tempo che sono ancora in attesa di conoscere da lui la risposta ai miei otto quesiti. Glieli ricordo con la speranza che, almeno in questa occasione, possa dimostrare ai cittadini di Aprilia di essere moralmente libero (ossia in grado di giudicare uomini e circostanze con sincerità e senza alcun compromesso). Vale anche per chi, sbagliando, decide di assumersi le sue responsabilità».
Le domande
Signor sindaco lei esclude che qualche società a lei direttamente, o indirettamente, riconducibile, ha svolto lavori presso l’impianto di via Valcamonica?
Signor sindaco lei esclude che il congiunto di un suo stretto collaboratore ha lavorato presso l’impianto di via Valcamonica?
Signor sindaco nel 2002 lei ha consentito l’ampliamento di quell’impianto sostenendo che il territorio di Aprilia è compromesso. Questo le impedisce di contrastare la discarica?
Signor sindaco nel 2003 l’imprenditore avrebbe dovuto demolire la vecchia palazzina degli uffici: perché non lo ha mai fatto?
Signor sindaco nel 2012 lei ha fatto approvare un atto per equiparare la zona dove sorge il sito come industriale stabilendo che una volta cessata l’area tornerà agricola: perché?
Signor sindaco l’Arpa nel 2011 ha rilevato la presenza di Azoto Nitrico nelle acque reflue del sito di via Valcamonica: l’azienda è stata multata per questa violazione?
Signor sindaco perché per un cittadino servono 3 mesi per un certificato di destinazione urbanistica, mentre per l’imprenditore di via Valcamonica 13 giorni?
Signor sindaco perché all’azienda di via Valcamonica il Comune non chiede il rispetto delle norme chieste dalla Regione (prescrizioni) per limitare i danni ai residenti di Sacida?