Gli effetti della bomba esplosa in piazza Roma non accennano a placarsi. Il caso dei contributi elettorali che Terra avrebbe ricevuto non solo dal patron di Rida Ambiente ma anche da altri imprenditori e società con rapporti con la pubblica amministrazione, da un lato gettano un’ombra sulla trasparenza amministrativa delle civiche, dall’altro pongono interrogativi sulle stesse persone che oggi sparano a zero su Terra. Tra questi l’ex assessore alle finanze Antonio Chiusolo, dimissionario dopo tre atti intimidatori, che per tre anni ha taciuto i nomi dei contribuenti e le cui parole, pronunciate solo ora a tre anni dai fatti, hanno l’effetto di riaccendere il dibattito. E così i rapporti già tesi tra sindaco e il suo ex delegato vengono allo scoperto anche sulla questione dei contributi elettorali: Terra ha cercato di scaricare ogni responsabilità sul suo ex mandatario, che però ha rispedito la palla al mittente dichiarando sarebbe stato proprio il sindaco a incassare i soldi dall’imprenditore. E così l’ex fiduciario viene additato da Terra come il “regista occulto” di una polemica montata ad arte, proprio quando l’amministrazione ha detto no alla discarica di La Gogna.
LE PAROLE DEL SINDACO
“Finalmente è uscito allo scoperto il regista occulto di tutta questa vicenda- dichiara Terra – il mandatario elettorale cui ho dato piena fiducia per la gestione di contributi e delle spese elettorali del 2013, il signor Antonio Pio Chiusolo, forse tirato per la giacchetta dall’evolversi degli eventi ha preso la parola per dire la sua sui contributi ricevuti dalla coalizione che ha sostenuto la mia candidatura alla carica di Sindaco di Aprilia. Quello che sta succedendo comprese le dichiarazioni rese a mezzo stampa dal signor Antonio Chiusolo, è la prova dei contatti diretti tra lo stesso e il Consigliere Comunale Porcelli, anche sul fatto che la stessa era al corrente in modo dettagliato di numeri e cifre, nonostante pubblicamente abbia detto che, sui diecimila euro, abbia tirato ad indovinare. A questo punto non mi stupisce più neanche il fatto che il signor Chiusolo abbia tirato fuori la faccenda del contributo di diecimila euro soltanto tre anni dopo le elezioni Amministrative, proprio nei giorni in cui l’Amministrazione ha dato parere negativo al progetto della discarica di Via Savuto. Un parere negativo, lo chiarisco per l’ennesima volta, a dimostrazione che l’Amministrazione non ha subito e non subisce condizionamenti di sorta. Questa polemica ad orologeria, è evidente, è stata innescata proprio nel tentativo di destabilizzare il governo cittadino per fini strumentali, tra l’altro in un momento in cui la maggioranza ha dimostrato piena coesione, orientata com’è all’interesse pubblico generale. E mi chiedo, chissà, se ora lo stesso Chiusolo non addebiterà a me anche le richieste che ha rivolto al patron di Rida Ambiente per ottenere una somma in beneficenza a sostegno della sua meritoria associazione per la lotta all’Aids.” Poi il sindaco rassicura l’opposizione. Ancora una volta, lo ribadisco, non ho nulla da nascondere alla Città, non sono fondi a nero, né cifre che possono essere accostate a favoritismi, perché tutto è legale, tracciato e rendicontato agli organi di controllo. Alle vergognose accuse del Consigliere Porcelli, rispondiamo con gli atti pubblici, a riguardo dei quali questa squallida macchina del fango poco può fare”.
L’AFFONDO DI PORCELLI
Dal canto suo Carmen Porcelli continua a invocare le dimissioni del primo cittadino per i contributi ricevuti dai “poteri forti” e sempre taciuti. Contributi non fuori legge ma quanto meno inopportuni che metterebbero in forse la libertà amministrativa di Terra. “Se il sindaco avesse risposto cinquanta e più giorni fa alla mia richiesta tesa a sgomberare il campo dai pesanti dubbi sulla sua libertà di amministratore- afferma Porcelli- se il sindaco il 28 luglio avesse scelto di riferire rispetto a quella lettera nella quale gli chiedevo se era vero che un’azienda che svolge per il comune di Aprilia un servizio pubblico avesse versato dai contributi alla sua campagna elettorale, lo avrei molto apprezzato per il suo coraggio. E, sopratutto, gli avrei creduto. Poiché il sindaco non ha fatto nulla di tutto ciò, non posso riconoscergli né il coraggio ne tantomeno gli posso attribuire quelle caratteristiche di rigore e legalità, nell’esercizio del difficile ruolo di amministratore, di cui egli spesso si ammanta. Purtroppo la risposta alle sue mancanze nei confronti dei cittadini di Aprilia per la sua sudditanza psicologica ai poteri forti è racchiusa negli atti che lui stesso agita nervosamente. La macchina del fango l’ha, come sempre, azionata lui solo che questa volta il vento ha cambiato direzione e il fango che egli ha tentato di gettare addosso agli altri è finito dalla sua parte. La montagna di non verità che finora ha raccontato ha fatto ravvisare numerosi cottadini: a partire da coloro che subiscono queste servitù sul territorio, mi riferisco a coloro che abitano nella immediata vicinanze di certi impianti, fino ad arrivare a tutti i residenti di Aprilia che lo hanno votato ed oggi scoprono che il loro sindaco è una persona completamente diversa da quello che pensavano. È chiaro che un sindaco che cerca di evitare in ogni modo di confrontarsi con la città nei luoghi deputati, il consiglio comunale, ha invece molto da nascondere. Ci ha nascosto i finanziamenti da parte di aziende i cui progetti sono arrivati in consiglio comunale per l’approvazione di importanti scelte che ricadranno sul territorio di Aprilia, mi riferisco alla Fincres dell’imprenditore Terranova, ma anche alla nota vicenda dell’affidamento del trasporto con una gara – una delle tante, troppe finora sbagliata dal comune di Aprilia- con un altro imprenditore che gestisce anche egli un servizio pubblico, che ha ugualmente versato un contributo sul suo conto corrente nella campagna elettorale da sindaco del 2013, mi riferisco ad Ago trasporti. Il sindaco, oramai, vede ombre di complotto ovunque e, anziché affrontare la realtà, evoca fantasmi perché non è sereno. Sindaco, mi creda, sarebbe più dignitoso a questo punto se lei rassegnasse le dimissioni”.