Pierpaolo Marcuzzi, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Terracina, anticipa – fuori dall’aula – la risposta all’interrogazione presentata dai consiglieri del Partito democratico in merito alle opere previste per l’adeguamento del plesso scolastico “Elisabetta Fiorini”.
In base alla ricostruzione offerta dall’assessore il finanziamento necessario alla messa a norma dell’edificio scolastico era stato chiesto dalla precedente giunta Procaccini e la Regione Lazio, con delibera di Giunta 58 del 7 aprile 2015, lo aveva “accordato” al Comune di Terracina. “Purtroppo un mese dopo – attacca subito Marcuzzi – ben due dei tre consiglieri del Pd, firmatari dell’interrogazione, hanno deciso di far cadere l’amministrazione con i modi che tutti conosciamo. La motivazione addotta fu che in questo modo la giunta Procaccini avrebbe smesso di ‘fare danni’ e la città si sarebbe persino avvantaggiata del periodo di commissariamento. Ecco, nei 14 mesi successivi è andata molto diversamente da quanto avevano previsto i consiglieri del Pd. Abbiamo dovuto sopportare una lunga stagnazione dei lavori e delle procedure comunali in ogni ambito cittadino e le conseguenze di quella scelta folle ed antidemocratica le stiamo ancora pagando. Vedasi anche la situazione del PalaCarucci per intendersi. Una scelta neanche tanto lungimirante dal punto di vista politico, visto che il sindaco Procaccini le elezioni le ha rivinte stracciando la concorrenza, compreso il candidato sindaco del Pd che non è andato neppure al ballottaggio”.
Digressione a parte, Marcuzzi afferma che “a luglio di quest’anno la nuova giunta si è subito messa a lavorare per recuperare quei 14 mesi persi”. “Il sottoscritto, la Roberta Tintari e Luca Caringi – prosegue -, d’intesa con il sindaco, hanno seguito tutto l’iter cercando di far iniziare quanto prima i lavori e di trovare la giusta collocazione sia per gli alunni della elementare Fiorini e sia per quelli della materna Moro. Gli alunni dell’Moro sono stati collocati negli spazi resi disponibili della Lama, mentre per quelli della Fiorini sono state vagliate più soluzioni. La prima è stata naturalmente quella di procedere con i lavori un piano dopo l’altro, facendo camminare di pari passo le lezioni scolastiche con i lavori edili. Dopo diversi incontri, anche con la ditta incaricata, questa ipotesi si è rivelata troppo disagevole per i bambini e si è immaginata una soluzione diversa. Simile a quella della materna Moro. Ovvero delocalizzare le lezioni per tutto il tempo necessario alla ditta di completare i lavori, senza reciproche interferenze. Con l’obiettivo di individuare l’immobile più adatto si è giunti all’opzione Villa Adrower. Pochi giorni addietro abbiamo registrato favorevolmente la disponibilità del Rettore dell’Università di Cassino (comproprietaria insieme al Comune del palazzo) ad ospitare per l’intero anno scolastico la scuola Fiorini. E di questo va dato merito al vice sindaco Tintari che si è personalmente spesa per questo obiettivo. Quindi oggi le attività scolastiche inizieranno alla Fiorini per poi spostarsi a villa Adrower e consegnare tutto il cantiere all’impresa. Nell’interrogazione i consiglieri Pd chiedono il cronoprogramma dei lavori alla Fiorini. Verrebbe da dire che sono consiglieri comunali e hanno accesso agli atti, svolgessero dunque il ruolo per cui li hanno votati. Ma lo comunicheremo comunque in risposta all’interrogazione consiliare. Gli stessi chiedono anche se la ditta ha pagato gli oneri di occupazione di suolo pubblico per l’estensione del cantiere, e questo è ridicolo, visto che sanno tutti che in caso di lavori il suolo pubblico lo deve chiedere il committente e in questo caso il committente è il Comune, quindi quanto chiesto dal PD non è previsto e la domanda è abbastanza infantile o pretestuosa”.