Per tornare a galla devi andare prima a fondo. E allora, forse, la stoccata della Depfa Bank ai comuni pontini che nel 2008 hanno dato a garanzia le loro quote di Acqualatina per un prestito di 114.500.000 euro può costituire l’occasione per una concreta ripubblicizzazione del sistema idrico integrato. Ne è convinto il sindaco di Bassiano Domenico Guidi, da sempre scettico nei confronti del soggetto pubblico-privato tanto che il comune collinare da lui amministrato non è mai entrato in società. Eccezione condivisa con i Comuni di Ponza e Pontinia, anche se come è noto sono stati costretti a cedere, insieme a Bassiano, impianti e reti alla gestione di Acqualatina con tanto di battaglie legali non ancora giunte a conclusione.
Per il primo cittadino di Bassiano, la strada intrapresa dalla cordata dei sindaci guidati dal presidente Eleonora Della Penna per la battaglia dell’acqua pubblica risulta piena di insidie, tanto che sono caduti nella trappola della Depfa Bank non appena hanno tentato di scardinare, in occasione dell’aumento delle tariffe, il consiglio di amministrazione provocando la mancata approvazione del bilancio societario. La banca, con sede a Londra che concesse il prestito di 114 milioni e mezzo, ha infatti minacciato di procedere ad azione forzosa sui patrimoni dati a garanzia. Una situazione che lascia intravvedere una sola possibilità per i sindaci per non essere sostituiti dalla Depfa Bank all’assemblea dei soci di Acqualatina, a costo di rinnegare il loro no all’aumento delle tariffe e quindi al sogno della ripubblicizzazione del servizio idrico integrato: approvare il bilancio alla prossima assemblea. Ma per il futuro, la partita è tutta aperta.
“Idrolatina/Veolia, il partener privato di Acqualatina – spiega Guidi -, il 3 agosto 2016, ha inviato una nota al presidente Della Penna nella quale evidenzia, tra le altre cose, di non essere mai stato interessato da proposte di acquisto delle proprie quote”. Per il sindaco di Bassiano si tratta di un varco, da occupare subito. Come? Con una scalata dei sindaci alle quote di Veolia e quindi ad Acqualatina.
Guidi si è fatto due calcoli: servono 3.839.849 euro; ma soprattutto serve che si dichiari nullo l’atto del 2008 di costituzione dei pegni sulle azioni di Acqualatina detenute dai 10 comuni pontini, poiché poggia su delibere di giunta che non potevano autorizzare i pegni. “Il Comune di Bassiano e il Comune di Aprilia – aggiunge Guidi – nel 2009 lo hanno impugnato prima al Tar e poi presso il Tribunale civile di Latina”. Il sindaco precisa che il Comune di Bassiano non è socio di Acqualatina, ma l’interesse esiste, dal momento che le reti vengono gestite da Acqualatina e le bollette pagate dai cittadini, e che il Comune di Aprilia, pur non avendo firmato l’atto di pegno sulle azioni, è interessato lo stesso a pieno titolo. Il Tar, rispetto al ricorso promosso dai due enti municipali per l’ottenimento dell’atto, si è dichiarato incompetente relegando la querelle ad aspetti civilistici. Quindi la questione è finita al Tribunale ordinario. La causa è tutt’ora in corso in sede di appello.
Quindi, messa da parte la banca, secondo il ragionamento di Guidi, i comuni soci di Acqualatina e anche i non soci (Bassiano, Ponza e Pontina), potrebbero lanciare l’offerta a Veolia.
Secondo quanto documentato dal sindaco di Bassiano, il 49% delle quote detenute da Veolia sono pari a 11.594.151,17 euro a cui si andrebbero a sottrarre 7.562.660 euro per effetto di sopravvenienze attive derivanti dai canoni dei consorzi di bonifica e utili di esercizio. Dunque, l’offerta di acquisto da lanciare sarebbe di 3.839.849 euro. Da precisare che le stesse quote di Idrolatina/Veolia acquistate dai Comuni resterebbero a garanzia del prestito della Depfa Bank: “Il contratto sottoscritto dal privato con la banca – spiega il sindaco di Bassiano – non risulta viziato a differenza di quello sottoscritto dai Comuni”. La trattativa andrebbe portata avanti, secondo il piano Guidi, direttamente con il presidente Veolia e non con i suoi dirigenti che sono in Aqualatina. “Di tutto questo – conclude Guidi – se ne dovrà discutere in vista dell’assemblea dei sindaci fissata per l’11 ottobre dal presidente Della Penna per l’approvazione dello schema tariffario 2016-2019”.