Domani appuntamento sulla terrazza dell’Hotel Miramare a Latina Lido: per ‘Libridamare’ a partire dalle 18.30 l’ultimo libro del giornalista Paolo Iannuccelli, e il successo del giornalista e scrittore della memoria Felice Cipriani ‘Quello strano omicidio di don Cesare’.
“Quello strano omicidio di Don Cesare”. 30 marzo 1995, don Cesare viene ritrovato nella sua canonica morto incaprettato. Dopo 4 mesi di indagini, il Comando dei carabinieri archivia il caso come un tentativo di rapina da parte di balordi mai individuati. Già, ma che strana questa rapina. I ladri hanno lasciato il denaro e si sono impossessati soltanto della preziosa agendina, dove il parroco annotava di tutto, e dell’album delle fotografie scattate. E sì, perché don Cesare, a capo del comitato ambientalista di Borgo Montello, si batteva per dirimere la cortina di nebbia che avvolgeva i segreti della seconda discarica del Lazio. Cos’aveva scoperto don Cesare Boschin per pagare con la vita? Un vero cold case che oggi è stato riaperto dalla Procura di Latina grazie all’interessamento dell’avvocato Stefano Maccioni.
“Cinema Giacomini, il film arriva dalla Bassa Padana” è un viaggio, in gran parte autobiografico, nel mondo del cinema di provincia attraverso momenti salienti e spunti di riflessione, durante un lungo periodo che parte dal 1952, anno di inaugurazione di una delle strutture riservate al tempo libero della città di Latina, per iniziativa dell’imprenditore Giovanni Giacomini. Paolo Iannuccelli ha avuto l’idea di rappresentare gli anni d’oro del cinema di Latina e di altre piccole strutture periferiche, partendo da Correggio, in provincia di Reggio Emilia – il florido paese di nascita – dove ha vissuto sino a 9 anni, per poi trasferirsi nel capoluogo pontino. Dal paese di Correggio, dove sono nato, al cinema Giacomini di Latina, la mia città di adozione. Una sala cinematografica – scrive Iannuccelli nell’introduzione del suo libro – per raccontare una comunità, attraverso il cinema ed altre componenti dello spettacolo. Il lettore riconoscerà attraverso le pagine di questo libro i passaggi dalla mia terra di nascita – una sacca contadina in rapida trasformazione – sino all’Agro Pontino. Una storia in realtà mutevole e complessa che ha subito in entrambi i casi il crescente fenomeno dell’industrializzazione. Nel mio continuo girovagare in realtà mutevoli e complesse, confortato da una cultura locale all’avanguardia per certi versi, ho sempre cercato di guardare persone e cose da prospettive diverse. Il piacere di seguire quotidianamente la vita del paese di Correggio che da una società contadina è arrivato a rappresentare il centro propulsore di tutta l’attività della zona, mi ha portato ad una notevole dose di esperienza e rapida maturazione. Ho conosciuto personaggi esemplari e positivi, avvenimenti incredibili, abilità, errori madornali, sentito narrazioni incantevoli. Una presa di coscienza che ha avuto anche un valore politico e sociale, testimone di una storia epica e popolare alla ricerca di una vera identità. Ho stretto fin da piccolo legami di parentela e di amicizia che intrecciandosi finiscono per toccare un po’ tutti, il bagaglio personale in questi casi pesa davvero grazie ad una spontanea acclimatizzazione. Non ho mai cercato di nascondermi ma sempre di apparire quello che sono sia all’interno che all’esterno”.