La novità di oggi sul bando di gara per la nuova gestione del servizio di igiene urbana di Latina l’ha data il sindaco Damiano Coletta: “Ho appena finito di parlare con il funzionario: l’apertura delle buste è stata rinviata”. Il primo cittadino, oggi in conferenza stampa indetta con gli assessori per relazionare sul lavoro svolto nel primo mese di governo, risponde alla domanda rivolta al delegato all’ambiente Roberto Lessio protagonista in questi giorni del cambio di rotta che la nuova amministrazione vuole effettuare in materia di rifiuti.
L’apertura delle buste, due in tutto presentate ieri (ultimo giorno utile) da altrettante Ati (Associazioni temporanee di impresa nelle quali risultano la Devizia e la Sangalli) in risposta al bando di gara europeo da 120 milioni di euro, era prevista per l’11 agosto. La determina del funzionario non è ancora stata pubblicata all’albo pretorio quindi al momento è solo possibile ipotizzare che il rinvio dell’apertura delle buste sarà a data da destinarsi atteso che, come è stato ribadito anche oggi in conferenza stampa, l’amministrazione comunale ha chiesto un parere all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) per verificare i dubbi sollevati sul bando pubblicato durante la gestione commissariale del Comune. Oltre alle criticità eccepite da privati e da Unindustria sui criteri troppo stringenti di partecipazione alla gara considerati lesivi della libera concorrenza ci sono quelle dell’assessore Lessio che ritiene che il bando non possa raggiungere il 65% della raccolta differenziata, stabilita per legge. Un aspetto tecnico, quest’ultimo. Ci si chiede se l’Anac potrebbe spingersi a valutare anche questo aspetto oltre a fornire un parere giuridico sull’iter che ha portato alla stesura del bando.
Il bando, che oggi l’amministrazione Coletta vuole stoppare per affidare il servizio dei rifiuti in house, è stato deliberato dal commissario straordinario Giacomo Barbato sulla base della relazione fornita dal dirigente Grazia De Simone che riteneva la modalità di gestione con affidamento ad operatore economico qualificato esterno la scelta più idonea e conveniente per la collettività, sotto il profilo dell’efficienza e dell’economicità della stessa. La dottoressa De Simone scriveva anche che la scelta di affidare il servizio tramite gara d’appalto ad evidenza pubblica in alternativa alla gestione in house garantisce una convenienza economica determinata da fattori quali il ribasso d’asta, le migliorie proposte dalle ditte partecipanti, eccetera, e che la gestione in house era da considerarsi contro il principio (comunitario) della libera concorrenza oltre che a comportare difficoltà economico/amministrative per l’organizzazione di una società di scopo avente il Comune come unico socio. L’eventuale affidamento in house, secondo il dirigente comunale, ai sensi di legge costituisce un’eccezione da motivare adeguatamente con il rischio di incorrere in eventuali inconvenienti di carattere amministrativo, legale ed economico. Da bocciare, secondo lo stesso funzionario, anche il ricorso ad una società mista in quanto la logica del profitto che il soggetto privato persegue con la propria attività d’impresa non sempre risulta compatibile con la necessità di garantire che il servizio pubblico sia erogato ai cittadini non soltanto secondo i canoni di efficienza, efficacia ed economicità ma anche in ottemperanza alle prestabilite finalità di interesse pubblico. Ecco, dunque, da dove nasce il bando ad evidenza europea oltre che dalla mozione votata sul finire dell’amministrazione di Giovanni Di Giorgi.
Ma il vento è cambiato e sui rifiuti si è abbattuto il ciclone Lessio che di questo bando non si fida e che invece crede nella soluzione in house che consentirebbe il raggiungimento di economie di scala. La nuova amministrazione vuole cambiare tutto e per farlo deve tornare in Consiglio e revocare la mozione dell’ex amministrazione e la delibera del commissario Barbato. Ma si sente le mani legate, perché riceve puntualmente resistenza dall’apparato burocratico. Grazia De Simone ora è in un altro settore; la dirigente del settore ambiente e del settore gara è Emanuela Pacifico. A lei il compito di rinviare la data di apertura delle buste per rispondere al nuovo indirizzo politico. Poi il grosso si sposterà in Consiglio prima che non scattino, si spera, gli indennizzi dovuti ai partecipanti alla gara. Non è ben chiaro se il nodo rifiuti arriverà in aula prima o dopo la risposta dell’Anac e cosa dovesse accadere se l’Autorità nazionale anti corruzione dovesse giudicare ineccepibile il bando. Si vedrà.
Lessio mostra pazienza e cita Giorgio Gaber e la sua “Sedia da spostate”. “Si tratta di una sedia collocata sull’urlo di un precipizio – ha detto l’assessore -. Allora, noi di Latina bene comune diciamo agli uffici: sposti questa sedia, per favore? Ci vengono fornite due tipi di risposta. La prima, la più immediata è: non spetta a me spostarla. La seconda è: non serve spostarla, sta bene lì. Nonostante stia sull’orlo di un precipizio con sopra l’intera città. Ecco, ci troviamo in questa situazione”.
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