Autostrada Roma-Latina, mentre la Pontina brucia la politica discute sull’utilità della mega infrastruttura di prossima realizzazione. E’ di ieri un intervento del senatore pontino Claudio Moscardelli con il quale tenta di spiegare a chi suggerisce di utilizzare i fondi stanziati per altri progetti che non è più possibile tornare indietro visto che l’opera è stata appaltata e che comunque rappresenta una grande occasione per uscire dall’isolamento e per favorire lo sviluppo. Lo stesso parlamentare dem suggerisce al Comune di Latina di recuperare i fondi regionali persi per il collegamento Latina-Latina Scalo.
Il presidente della Provincia di Latina, Eleonora Della Penna, il 20 luglio scorso era intervenuta sull’emergenza incendi della Pontina, cogliendo l’occasione per invitare il sindaco della capitale Virginia Raggi e i comitati del “No” a farsi un giro da queste parti per vedere come le bellezze pontine siano diventate inaccessibili per una viabilità ormai inadeguata. Non sappiamo se il sindaco Raggi abbia risposto all’invito di Della Penna ma sicuramente uno dei pontini più agguerriti contro il mega progetto risponde al presidente della Provincia con una lettera aperta che riproponiamo di seguito. A scriverla è Giorgio Libralato, di Ecologia e Territorio.
Gentile Presidente della Provincia di Latina, dottoressa Eleonora Della Penna,
accetto molto volentieri il Suo invito.
Sono (dal 2003) contrario alla realizzazione dell’autostrada Roma Latina Formia o corridoio tirrenico meridionale. Contrario come gli oltre 10 mila (per la Questura) che hanno sfilato (sotto la grandine) a Latina nel 2004 contro quest’opera. C’erano un centinaio di sigle, due Diocesi, sindacati, partiti (compresi Ds e margherita oggi Pd), associazioni di categoria. C’era Claudio Moscardelli presente con la bandiera del suo partito. Contrario come il centro sinistra (Ds e margherita oggi Pd, Socialisti, Verdi, Rifondazione) che nel 2005 scrivevano nel programma elettorale della regione Lazio di essere contrari all’autostrada “inutile e devastante” perché non risolveva il problema del traffico per il quale serviva invece la “cura del ferro” e il trasporto pubblico. Inutile ricordare che con quel programma elettorale vincente è stato premiato Moscardelli che nel 2005 entrava alla Pisana. Chi come me, per lavoro, motivi familiari o per difendere i territori dalle aggressioni dei progetti incompatibili e devastanti percorre la Pontina o sale (cerca, tenta, spera) su un treno verso Roma sa che: 1) dal 2004 nella tratta interessata sono diminuite 10 corse dei treni giornalieri; 2) il trasporto su gomma pubblico (Cotral) è stato molto penalizzato in termini di corsa e di mezzi; 3) tutti i trasporti pubblici hanno avuto aumenti importanti dei costi (dal 20 al 50%) come abbiamo visto con un peggioramento della qualità del trasporto pubblico. Chi come me lavora (o tenta di farlo) nella provincia di Latina conosce tutti i disservizi causate da scelte sbagliate delle amministrazioni regionali, provinciali e comunali (spesso combinate a caso) senza manutenzione delle strade e delle opere d’arte, della vegetazione e degli alberi che creano altri pericoli, deviando il traffico con scelte che, spesso, diventano catastrofiche. Buche, interruzioni su strade con limiti di velocità che sembrano (ma sicuramente chi lo dice si sbaglia e nemmeno io ci credo) solo un modo per evitare di essere chiamati in causa per i giornalieri incidenti stradali e per le decine di vittime ogni anno sulle strade pontine oppure un sistema per fare cassa con gli autovelox (ma non credo nemmeno a questo). Chi come me cerca e tenta di lavorare conosce i disastri della viabilità pubblica per incapacità della classe dirigente sulla Frosinone Mare (o Prossedi Ponte Maggiore a Terracina) o della SR 156 dei Monti Lepini. Oppure ricorderemo di avere perso oltre 10 milioni per realizzare il raddoppio della SR 156 dei Monti Lepini tra la via Bassianese e il Piccarello e della stessa Bassianese. Oppure ricordiamo il famoso “piano del traffico” di oltre 10 anni fa mai applicato e costato però circa 100 mila euro. Ricorderà che nel 2001 il Cipe stanziò i soldi per la manutenzione e messa in sicurezza della SR 148 Pontina e SS 7 Appia. Ricorderà anche i milioni che la Corte dei Conti ha dimostrato siano stati persi dalla collettività per il progetto della stessa autostrada Roma Latina corridoio tirrenico meridionale. Mi spiega che senso avrebbe percorrere l’autostrada se poi le strade di collegamento interne (comunali e provinciali) non sono percorribili in sicurezza e con tempi degni di un paese civile? Sia l’Ance che la Polizia Stradale hanno dimostrato che con i fondi già stanziati in 2 o 3 anni si può mettere in sicurezza la Pontina. Non farlo a qualcuno (ma io non ci credo) può sembrare un gioco al massacro. Poi la Pontina non finisce a Borgo Piave (come l’autostrada presunta), ogni anno da Latina a Terracina ci sono vittime che si possono evitare con la messa in sicurezza di quel tratto di strada, tutto nella nostra provincia. Provincia qualche anno fa messa in crisi dal mancato controllo e manutenzione della stessa Pontina con il rischio crollo denunciato casualmente da un cittadino. Ovviamente solo un caso che manchino i soldi per fare l’autostrada, che la Brebemi (caso simile) sia un fallimento e che i soldi che doveva garantire la parte privata li abbia dovuti mettere quella pubblica, che la mafia sia nei comitati Sì Tav (altra opera inutile e devastante), che l’autostrada Roma Latina risulti nelle indagini “cara” al sistema degli appalti Lupi Incalza, che sia intervenuto sul caso anche l’autorità rappresentata dal Dottor Cantone. Solo un caso che la normale manutenzione con i limiti (nei tratti interessati) di velocità sia assurto a cronache nazionale dando la sponda ai fautori degli appalti della Roma Latina di agitare la grancassa. Così come è solo un caso che ripetuti roghi (che coincidenza) sui quali sta indagando la Procura di Roma per dolo (altra coincidenza) abbiano bloccato ripetutamente la Pontina e solo un caso che anche questo arrivi quotidianamente nelle cronache nazionali insieme alle dichiarazioni dei soliti fautori dell’autostrada. Le domande conclusive: per quale mistero l’autostrada ci dovrebbe mettere al riparo dai roghi dolosi (secondo l’ipotesi della Procura)? Se venisse realizzata l’autostrada per quale magia poi potremmo uscire dai caselli ed arrivare a destinazione sulle strade disastrate? Per quale miracolo i privati che per altre autostrade non trovano le risorse e aumentano i pedaggi non dovrebbero farlo per la Roma-Latina? Se per la Corte dei conti sono “spariti” i soldi per altri progetti dell’autostrada in questione chi ci garantisce che non spariranno anche in questo caso? Perché l’Astral si accorge solo oggi che mancano i fondi per la manutenzione? Perché non lo ha comunicato alle Prefetture, Province e Comuni e alla Regione?