In un mondo dove l’80% della popolazione mondiale possiede un cellulare, un misterioso segnale indecifrabile azzera il cervello di chi è impegnato in conversazioni telefoniche, facendo così regredire in un istante l’umanità ad uno stato selvaggio. Clay Riddell (John Cusack) dovrà cercare di salvarsi dall’orda di “zombi da cellulare” e raggiungere suo figlio, nella speranza di trovarlo ancora vivo. Ad affiancarlo nel suo cammino ci saranno Tom (Samuel L. Jackson) e la giovane Alice (Isabelle Furham).
Il regista Tod Williams porta in sala Cell, film tratto dall’omonimo romanzo dell’orrore firmato Stephen King, qui in veste di sceneggiatore. Ed è proprio la sceneggiatura il primo grande problema del film. Una sceneggiatura che, trovandosi a sintetizzare oltre cinquecento pagine di libro in un’ora e mezza, diventa inevitabilmente confusa dall’inizio alla fine, superficiale, senza una direzione ben chiara, riproponendo più volte la stessa sequenza di eventi, presentandoci dei personaggi mai approfonditi e dunque negando allo spettatore la possibilità di immedesimarsi in questi. La regia non è d’aiuto all’opera, non riuscendo ad imporre un tono chiaro, incerta se tendere verso l’horror o verso il film d’azione, impedendo così alla pellicola di avere un propria personalità. La sensazione di star guardando un B-Movie ci accompagna lungo l’intera durata della narrazione, suscitando più volte fastidio e noia. Fotografia e colonna sonora, aggiungono ben poco, non spiccando per particolarità e passando quasi inosservati. Gli effetti speciali al contrario, purtroppo, si notano molto, mostrandosi in tutta la loro artificialità posticcia che contribuisce alla perdita di credibilità dell’opera. Si fatica dunque a trovare un’originalità visiva, e anche dal punto di vista recitativo le note positive sono ben poche. Il migliore risulta Samuel L. Jackson, pur facendo il minimo indispensabile per farsi apprezzare, mentre assolutamente fuori parte John Cusack, monoespressivo e non in grado di trasmettere coinvolgimento o alcun tipo di emozione.
I tanti temi trattati nel romanzo, come gli eccessivi consumi di comunicazione da parte dell’uomo moderno, la “schiavitù” da cellulare, il rapporto padre-figlio riguardante il protagonista, sono qui ridotti all’essenziale, lasciando dunque ben poco da salvare di quest’opera pasticciata e pasticciona. Cell si situa così in quel gruppo di opere di King mal trasposte per il grande o piccolo schermo, e che guardano con invidia a trasposizioni ben più riuscite come quelle di Shining o Carrie.
Cell, diretto da Tod Williams con John Cusack e Samuel L. Jackson, è in sala dal 13 luglio nei cinema di Latina (Oxer), Formia (Del Mare Multisala) e Terracina (Rio Multisala).