Perdemmo il conto dei mesi trascorsi prima che Giovanni Di Giorgi, eletto sindaco di Latina, rassegnasse le dimissioni dalla carica di consigliere regionale nonostante lo stuolo di norme che ne sancivano l’incompatibilità a garanzia dei principi contenuti negli articoli 51 e 122 della nostra Costituzione. Ci smarrimmo nell’azione di dribbling messa in campo quando, sfiduciato, il primo cittadino di Fratelli d’Italia mantenne la carica di vice presidente nazionale dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani). Ma per lui non ci furono sconti.
Oggi a Latina si respira un’aria pulita, ha detto il neo sindaco Damiano Coletta il giorno dopo la vittoria elettorale, con la città che ha scelto il cambio di rotta per il bene comune, pronta a scrivere una nuova storia. Ma i granelli di sabbia sollevati dal vento sono finiti negli ingranaggi della grande rivoluzione civica che ora ha bisogno di essere nuovamente oleata prima di ripartire.
Gianfranco Buttarelli, nominato super assessore all’urbanistica, lavori pubblici e trasporti, si trova nella condizione di incompatibilità in quanto dirigente comunale a Cisterna per sua stessa ammissione comunicata al sindaco Coletta non appena firmata l’accettazione d’incarico, tanto che il primo cittadino ha integrato l’affidamento di giunta conferitogli condizionandolo alla tempestiva rimozione della causa di incompatibilità da comunicare agli uffici preposti entro i termini di legge stabiliti dal decreto legislativo numero 39 del 2013. Questione di giorni, quindi.
Ma da parte del super assessore non risulterebbe alcuna richiesta, messa per iscritto all’indirizzo del Comune di Cisterna, per l’aspettativa non retribuita che la legge gli riconosce per la durata del mandato ricevuto (nello specifico quello di assessore del Comune di Latina). Al sindaco cisternese Eleonora Della Penna ha infatti comunicato la nomina chiedendo che sia il Comune a rimuovere l’eventuale causa d’intralcio e un parere all’Anac (Autorità nazionale anti corruzione), disconoscendo di fatto la “postilla” sottoscritta al primo cittadino di Latina. Un gioco di prestigio che avrebbe indotto i vertici dell’amministrazione dell’ente per il quale è dipendente, con inquadramento apicale, a metterlo in guardia sul suo comportamento “ozioso” rispetto alla presentazione della richiesta, chiara ed inequivocabile, di aspettativa al di là del parere richiesto per altro ritenuto “non necessario” .
Tra qualche mese Buttarelli andrà in quiescenza come dipendente comunale di Cisterna e potrà dedicarsi a tempo pieno all’ambizioso super assessorato che con tanta fiducia gli è stato affidato dal sindaco neoeletto del capoluogo pontino. Resta il rebus del… “nel frattempo”. Coletta dal canto suo è stato perentorio: entro i termini stabiliti per legge, che certo non arrivano ad agosto prossimo. Probabilmente le remore di Buttarelli a presentare istanza di aspettativa non remunerata sono legare a una questione di portafoglio. Con un’entrata lorda di oltre 100mila euro all’anno, Buttarelli andrebbe a perderci non poco con la sola indennità di carica da assessore. Sarebbe questo il punto. Il parere all’Anac richiesto potrebbe allungare i tempi e consentirgli di mantenere il piede in due staffe fino alla sospirata pensione. Fortunatamente il sindaco Coletta, che ha già atteso 13 giorni prima di nominare la giunta per consentire a tutti gli assessori di sistemarsi con il proprio lavoro, ha condizionato l’incarico a Buttarelli alla rimozione in tempi certi dell’incompatibilità. La svolta, nell’una o nell’altra direzione, potrebbe arrivare a breve. Dispiace solo assistere a questa tarantella che ci rimanda indietro nel passato.