Nicola Procaccini, all’indomani della sua rielezione a sindaco di Terracina, forte del suo successo elettorale che gli ha consentito di ottenere 3.234 voti in più rispetto al primo turno, si toglie qualche sassolino dalla scarpa prima di riafferrare le redini dell’amministrazione interrotta il 6 maggio 2015 per essere condotta dal commissario Erminia Ocello “che ha tagliato tanti nastri, frutto del lavoro dell’amministrazione decaduta”. Il vice prefetto questa mattina era già partito quando il sindaco è tornato a Palazzo per mettersi al lavoro. Neanche una stretta di mano per il passaggio di consegne. Ocello ha però lasciato una lettera indirizzata al personale del Comune. Procaccini ha guardato oltre, perché sull’amministrazione commissariale – ha detto – non ha nulla da eccepire. Nelle sue scarpe ben altri sassolini. Il più grande e fastidioso è Forza Italia.
Il sindaco ha indetto una conferenza stampa all’interno della casa comunale. “Voglio sottolineare – ha esordito – che non dobbiamo essere ostili a Fondi e più in generale alle città limitrofe”. Come a dire che lo slogan “Terracina ai terracinesi” non significava escludere qualcuno a prescindere. “Noi non volevamo farci comandare dal senatore Claudio Fazzone, punto e basta”, ha chiarito Procaccini. “Il senatore ha scelto il candidato a sindaco più vicino a lui e il meno indipendente di tutti. Ha scelto di fare questa campagna elettorale mettendoci la faccia, e gli riconosco il fatto che non si è nascosto e proprio per questo ora è giusto che questo ‘schiaffone’ da parte di Terracina sia rivolto a lui. E’ stato, inoltre, inconcepibile vedere a turno lui, Giuseppe Simeone e Armando Cusani parlare in maniera plastica al posto di Gianluca Corradini in questo periodo di campagna elettorale e di questo la città ne ha preso atto”. In quanto a Corradini ha aggiunto: “Non mi è piaciuto il modo di condurre la campagna elettorale da parte del mio avversario. Un modo vile, orrendo, violento e diffamatorio”. Come a dire che la città lo ha ripagato con la clamorosa sconfitta.
Poi via dalle scarpe anche il sassolino del centrosinistra. “Quella porcata del 6 maggio scorso non ha portato beneficio a nessuno neanche ai nostri concorrenti. Anzi. Credo che abbia danneggiato, oltre Forza Italia, anche il Partito democratico. Vorrei ricordare anche chi questa volta non si è candidato ma ha lavorato con il solo scopo di farmi perdere, ovvero Vittorio Marzullo. C’è stato in generale un degrado morale ed etico prima che politico”.
Dunque, schiaffi a destra e a manca prima di rimettersi al lavoro: “Avverto tutta la responsabilità del risultato, ma sono contento di poterla condividere con gli amici che mi hanno sostenuto senza di loro non ci sarebbe stata questa vittoria. Scriveremo una pagina nuova. Ci sarà un grande rinnovamento in Consiglio comunale e in Giunta, non solo nei volti, ma anche nello spirito e nella operatività. C’è una stagione estiva da affrontare nonostante i tempi siano ristretti e soprattutto non vedo l’ora che arrivi il 19 settembre, giorno in cui si concluderà la procedura del dissesto finanziario. Un percorso di sofferenza, collettivo ma di grande crescita. Un evento che mi ripaga ampiamente dal fatto di non aver potuto festeggiare personalmente tanti altri traguardi come l’inaugurazione del Palazzo della Bonifica o la consegna per due volte della Bandiera Blu”.
Procaccini ha quindi dettato l’agenda dei prossimi giorni: la convocazione del Consiglio comunale e la nomina della giunta. “Ringrazio per i messaggi di congratulazioni tantissime persone ed in particolare il Presidente della Provincia di Latina, Eleonora Della Penna, e il candidato sindaco di Latina di Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini. A tal proposito auguro buon lavoro al neo sindaco del capoluogo Damiano Coletta al quale chiederò presto di lottare insieme per rivedere la situazione in seno ad Acqualatina, società che dovrebbe fare gli interessi della popolazione, e strapparla all’esclusiva del senatore Claudio Fazzone per restituirla ai cittadini della provincia”, ha concluso il sindaco.