Giuseppe De Rosa, il ventenne accusato del pestaggio di un diciottenne avvenuto lo scorso settembre a Latina, ha lasciato il carcere dopo la decisione del Tribunale del Riesame di Roma, che gli ha concesso gli arresti domiciliari. I giudici hanno anche annullato l’aggravante del metodo mafioso, ridimensionando il quadro indiziario a suo carico.
La vicenda risale alla notte tra il 27 e il 28 settembre, quando De Rosa avrebbe aggredito brutalmente un giovane per aver difeso due amiche da un suo approccio sgradito. L’aggressore, dopo averlo preso per il collo fino a farlo svenire, lo aveva colpito al volto con ripetuti pugni, causando lesioni importanti. Secondo i Carabinieri, il ventenne aveva poi intimorito i presenti per evitare che rivelassero la sua identità alle forze dell’ordine.
Nonostante l’assenza di una querela formale da parte della vittima, i militari hanno approfondito il caso, considerando la gravità delle modalità del pestaggio. La Dda di Roma inizialmente aveva qualificato il gesto come aggravato dal metodo mafioso, legandolo alla storia familiare dell’indagato, ma il Riesame ha ritenuto di escludere tale ipotesi, modificando sensibilmente l’impianto accusatorio.