In aumento le imprese “a conduzione straniera”, anche a Latina. Commercio ed edilizia in pole position

Economia & imprese

Rubrica settimanale 

A cura di Ivan Simeone

i.simeone@virgilio.it 

Ivan Simeone

Continua a modificarsi, pur in maniera impercettibile, lo scenario delle attività imprenditoriali della nostra provincia e, tale fenomeno, porta inevitabilmente anche a delle nuove modalità di approccio economico, sociale nonché all’esigenza di nuovi potenziali servizi da erogare.

Mi riferisco all’aumento delle attività imprenditoriali a conduzione di cittadini stranieri, intendendo per “imprese straniere” quelle a conduzione per il 50% di amministratori e soci nati all’estero. 

L’opportunità per questa riflessione ci viene dallo studio elaborato dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre, sempre puntuale nelle statistiche ed analisi delle dinamiche imprenditoriali.

Il primo dato è chiaro: le imprese a conduzione di imprenditori nati all’estero sono in aumento, a fronte di un calo delle normali attività gestite da cittadini italiani.

Le motivazioni possono essere sia quelle legate al problema della solita burocrazia imperante ed ai continui aumenti dei costi delle utenze, che stanno facendo disamorare l’imprenditore italiano e, di contro, le forme di autoimprenditorialità sono una opportunità per il cittadino straniero che vuole fare impresa in Italia e radicarsi nel tessuto sociale locale; forme di inserimento ed inclusione sociale ed economica.

È anche vero che molte attività “straniere” stanno “scalzando” quelle italiane in diverse strade delle nostre città, creando anche delle perplessità…ma la globalizzazione ci dà ormai altre regole cui confrontarci, volenti o nolenti. Come dico sempre, il cambiamento deve essere governato, non può essere fermato.

A livello nazionale, secondo le stime della CGIA, negli ultimi dieci anni le imprese straniere sono aumentate del +29,5% contro un calo di quelle italiane pari ad un 4,7%. 

Complessivamente in Italia, a livello nazionale, l’11,5% del totale delle imprese registrate sono a conduzione di un imprenditore non nato in Italia.

Riguardo ai settori produttivi, il maggior numero delle imprese straniere sono del mondo del commercio e da quello edile, seguite dalla ristorazione. Si stimano ben 156 mila attività nel campo edile e 195 mila nel commercio.

Per il commercio sono il 15,2% del totale delle imprese del settore, contro le 20.6% dell’edilizia. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono quelle della comunità rumena e cinese. A seguire le altre comunità straniere.

Nella provincia di Latina le imprese straniere, dal 2013 al 2023, sono aumentate di un +1.317 contro una diminuzione di quelle italiane pari ad un -2.548 attività.

Sono numeri importanti che hanno una concreta ricaduta sui servizi che devono essere erogati a queste imprese. Nuovi aspetti di approccio culturale e linguistico in primis, senza contare gli aspetti legati alle dinamiche del credito.

Interessante anche analizzare i settori merceologici di riferimento. La presenza numerica di imprese straniere è in assoluto maggiore nell’ambito del commercio e delle costruzioni. 

Riguardo invece alle percentuali di nuove attività, il primato spetta al mondo delle “altre attività di servizi” (lavanderie, parrucchieri ed estetiste, centri benessere, attività commerciali in genere…) con un +100,7% di aumento dal 2013 al 2023. A seguire il settore della sanità e dell’assistenza sociale con un +82,3% e le attività immobiliari con un + 75%. Un aumento interessante di imprese straniere lo vediamo anche nel campo della ristorazione e alloggio con un +53,4%, nell’agricoltura con un +48,7% e nelle attività di supporto delle imprese con un +56,9%.

Questa è la fotografia di un cambiamento di atto che deve essere analizzato e governato. Una economia che si va a modificare anche nei flussi finanziari. Sappiamo bene che molti cittadini stranieri inviano denaro alle proprie famiglie residenti all’estero, senza un reale reinvestimento in loco. Come anche gli aspetti sociali di alcune nostre vie o quartieri vanno a modificarsi. È un aspetto complesso che non può essere sottovalutato da alcuna angolatura lo si voglia analizzare. Politica, Sindacati e le nostre Associazioni di Categoria non possono, né devono, esimersi dall’analizzare questi fenomeni di trasformazione imprenditoriale ed adeguarsi al nuovo che avanza, in maniera sottile, quasi impercettibile ma inarrestabile. E’ la globalizzazione dell’economia del quotidiano.