A casa dal prossimo autunno, i lavoratori pontini del 118 consegnano una lettera a Rocca

Una lettera consegnata brevi manu al presidente della Regionale Lazio Francesco Rocca, al termine dell’inaugurazione del reparto del nuovo reparto di cardiologia e la sala angiografica dell’ospedale Santa Maria Goretti. Autisti, soccorritori, infermieri. L’equipaggio a bordo delle ambulanze e anni di esperienza e formazione sul campo in provincia di Latina sono destinati ad andare a casa, salvo essere eventualmente richiamati secondo la graduatoria concorsuale. Qualcosa come oltre 100 lavoratori che da anni rispondono presente alle chiamate di soccorso al 118 sul territorio, ma in quanto dipendenti di aziende private aggiudicatarie degli appalti in materia di emergenza, vengono ora travolti dall’ondata di internalizzazione dell’ARES 118 regionale.
I loro posti saranno rimpiazzati da altri, secondo la graduatoria dei concorsi pubblici. Otto postazioni, che dal prossimo autunno e progressivamente entro il 1° novembre secondo le determinazioni ARES che si sono susseguite, registreranno un’alternanza di personale, a scapito di chi l’esperienza se l’è fatta in anni di lavoro, ma paga il ‘dazio’ di avere lavorato per aziende private: Latina centro; Latina Q4; Latina Scalo; Cisterna; Cori; Priverno; Sonnino; Pontinia; Sabaudia.
Il riferimento è alle determinazioni ARES n° 190 del 23/07/24 (avviso interno di mobilità), n° 573 del 26/06/24 (barellieri), n° 557 del 12/07/24 (autisti).
I lavoratori chiedono un intervento a Rocca, il quale ha replicato: “Un film già visto”, facendosi promotore di tutte le iniziative necessarie a salvaguardare posti di lavoro e bilanci familiari. Presente all’incontro anche Angelo Tripodi, presidente della Commissione regionale Lavoro, Formazione, Politiche giovanili, Pari opportunità, Istruzione, Diritto allo studio.
Amarezza che si taglia a fette, dopo gli elogi negli anni della pandemia, dove i sanitari erano considerati gli “angeli”, che però oggi rischiano di precipitare all’inferno.
Tra gli argomenti affrontati anche la prevista riduzione dell’equipaggio a bordo da 3 a due figure, con l’eliminazione del soccorritore, fondamentale nel protocollo salvavita.
In alcuni casi, si chiede come requisito concorsuale, l’esperienza di cinque anni come autista. E c’è chi magari lo fa da tre, perché prima era un soccorritore. E quindi viene tagliato fuori a priori. Nella sostanza si perde, oltre all’esperienza, la conoscenza diretta del territorio.
L’incontro estemporaneo di questa mattina, segue quello di alcuni giorni fa in Comune, quando una delegazione dei lavoratori del 118 è stato ricevuto dal sindaco Celentano.