“Vogliamo giustizia per Satnam e vogliamo lavorare con dignità nel pieno rispetto delle regole affinché quello che è successo non ricapiti più”. È questo il grido unico dei migliaia di lavoratori della comunità indiana scesi ieri in piazza della Libertà nel nome di Satnam Singh, il 31enne morto dopo un incidente sul lavoro nei campi senza essere soccorso dal suo datore di lavoro.
Accompagnati dai sindacati e dalle varie associazioni, i manifestanti sono partiti dalla zona delle autolinee e sono arrivati fin sotto il palazzo della Prefettura.
E lì che ha preso parola il presidente della comunità indiana, Gurkum Singh che ha ribadito: “Quanto successo a Satnam non deve ricapitare più, vogliamo diritti sul lavoro e vogliamo giustizia per nostro fratello”.
Durante la manifestazione è arrivata anche la testimonianza di un lavoratore che, nel giorno della tragedia, era lì. “Ho sentito urlare Satnam -spiega- mentre il lavoratore ha incominciato a bestemmiare, ero lontano e quando mi sono avvicinato ho visto Satnam senza un braccio.
Antonello Lovato ha cominciato a minacciarci dicendo che dovevamo stare zitti. Lo abbiamo pregato affinché venisse chiamata un’ambulanza ma lui ha caricato Satnam e la moglie nel furgone facendoci credere che lo stesse portando in ospedale”.