La giunta esecutiva dell’Anm Lazio ha espresso preoccupazione dopo il caso del giudice del Tribunale di Latina Chiara Trapuzzano, aggredita dopo la sentenza di condanna di un imputato, minacciandola di morte:”Appena uscita dalla camera di consiglio – si legge – la collega ha letto un dispositivo di condanna, che riguardava un imputato presente che dapprima ha ironicamente applaudito e poi le si è pericolosamente avvicinato e l’ha minacciata di morte, aggiungendo che l’avrebbe raggiunta nella sua abitazione e che le avrebbe sparato alla testa”.
Per l’associazione nazionale magistrati: “Si tratta di un ennesimo episodio che palesa il tema allarmante e più che mai attuale della sicurezza individuale del singolo magistrato e di quella collettiva all’interno delle sedi giudiziarie. E’ infatti trascorso circa un mese dall’aggressione subita dalla collega del Tribunale civile di Roma e forse non neanche del tutto casuale che atti consimili vengano posti in essere sempre ai danni di giovani donne, quali manifestazioni di una realtà sociale distorta rispetto alla realtà giudiziaria, che vede con fastidio la componente femminile della magistratura”. Questi comportamenti “trovano fondamento nel costante processo di svalutazione della funzione giurisdizionale a cui certamente non giova il recente annuncio di sottoporre a valutazione psicologica i singoli aspiranti magistrati. Alla collega Trapuzzano va tutta la nostra solidarietà, con l’auspicio che il tema della sicurezza nei palazzi di giustizia, che va assicurata a tutti g li utenti del servizio, diventi un tema centrale e non più eludibile”, conclude la nota.