Una analisi dettagliata della situazione in cui versa oggi l’azienda sanitaria in provincia di Latina è stata fatta questa mattina dal Direttore amministrativo aziendale, Giorgio Casati, nel corso della conferenza stampa finalizzata a spiegare al personale medico e agli organi di informazione locali le azioni di consolidamento della rete ospedaliera e le linee di indirizzo aziendale avviate in questi primi mesi di mandato. “Dai riscontri ottenuti dal programma regionale di valutazione degli esiti, basato su indicatori che misurano il risultato degli interventi sanitari – ha spiegato Casati – emerge una fotografia dell’azienda Asl Latina, che appare nel sul complesso capace di dare in molti ambiti risposte adeguate al cittadino. Non siamo la migliore realtà del Lazio, ma neanche la peggiore, ci sono criticità importanti in alcuni settori, che intendiamo fronteggiare, come nel caso di Formia, ma è anche vero che abbiamo riattivato il progetto Dea di II livello, che era stato di fatto accantonato”.
“Non si risolve tutto con le nuove assunzioni”
L’inadeguatezza del servizio sanitario garantito dalla Asl pontina non dipende solo dalla carenza di personale all’interno degli ospedali – ha spiegato il direttore generale – ci sono settori in particolare sofferenza come quello pediatrico, per il quale ha garantito Casati, a breve arriveranno nuovi medici per consentire una turnazione adeguata del personale con vantaggi ovviamente sulla qualità delle prestazioni ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, ma non basta assumere nuovi medici per restituire qualità all’intero sistema medico sanitario, quello che si deve fare è guardare all’insieme del meccanismo, per il quale tutti devono portare il proprio contributo per raggiungere il medesimo obiettivo.
Meno accessi al pronto soccorso e più prevenzione
L’odissea che vivono i pazienti che fanno ricorso al pronto soccorso degli ospedali deve essere evitata attraverso un utilizzo diverso di questo servizio – ha spiegato il direttore della Asl – “dobbiamo garantire alle persone di poter accedere al pronto soccorso ma anche di poter uscire in tempi rapidi, per questo è necessario differenziare gli accessi. In particolare dobbiamo garantire agli anziani una valutazione precoce e dei veicoli corretti, per questo stiamo riconsiderando la possibilità di reintrodurre il codice argento.
Curare i primi sintomi prima che diventino emergenze
I dati che riguardano l’adesione dei cittadini agli screening per la prevenzione sanitaria dimostrano che ancora non ci siamo e che servono più campagne di sensibilizzazione per ridurre il numero degli accessi al pronto soccorso e permettere ai pazienti di curarsi prima e meglio. “Serve una nuova educazione sanitaria – ha sottolineato Casati – perché si diffonda tra i cittadini l’importanza di fare prevenzione. Il mese di maggio che sta per iniziare lo dedicheremo proprio alla valutazione dei bisogni di servizi e prestazioni sanitarie presenti sul territorio, al fine di sviluppare un programma di offerta che sia il più rispondente possibile alle richieste, inoltre, abbiamo costituito un gruppo di studio proprio per valutare mese per mese le strategie da impiegare secondo le priorità principali”.
Togliere ai distretti le cure primarie
“Presidiare ogni distretto presente sul territorio è impossibile – ha concluso Casati – neanche un super eroe potrebbe farcela, quindi è necessario togliere ai distretti le cure primarie e consentire ad ognuno di questi di operare come presidio. Da solo non posso cambiare la sanità in provincia di Latina, ma tutti insieme possiamo lavorare per cambiare l’andamento generale e garantire un’offerta migliore ai cittadini. Oggi le persone non sono contente di lavorare in questa Asl, ma dobbiamo fare in modo che questa condizioni cambi, attraverso un cambiamento che sia anche culturale. Un progetto grande e ambizioso che può essere realizzato solo se tutti aggiungono un mattoncino alla costruzione di una struttura dove tutti hanno un ruolo fondamentale, anche le associazioni di volontariato, che non sono un disturbo, ma un valore aggiunto, per questo dobbiamo sostenere e guidare il lavoro dei volontari per un risultato comune, che sia il migliore possibile. Oggi siamo un’azienda lumaca, a causa anche degli effetti dei tagli finanziari e del piano di rientro della Regione, ma potremmo trasformarci in un ragno – ha concluso Casati – che con le numerose estremità a disposizione tesse la tela dello sviluppo e delle strategie di azione”.