In via Guglietto a Sezze è apparso chiaro che un’auto incendiata in un fosso senza nessuno all’interno e nelle vicinanze fosse un fatto strano, che ha trovato immediata spiegazione, perché la Lancia Ypsilon è riconducibile ad uno dei quattro giovani arrestati per il pestaggio del 18enne a Roccagorga, ricoverato la notte tra il 29 e il 30 maggio al Santa Maria Goretti in condizioni serie, ma non in pericolo di vita.
Due episodi collegati, causa e effetto di una questione di regolamento di conti. Forse droga. Una ritorsione che arrivata alla vigilia dell’interrogatorio davanti al gip, dopo il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari per tre di loro, mentre il minorenne è stato trasferito in una struttura di accoglienza. C’è anche una ragazza tra gli indagati. Sono tutti accusati di tentato omicidio. Il ragazzo oltre che percosso, è stato anche ferito con arma da taglio. Il caso è ora nelle mani dei carabinieri, che stanno cercando di ricostruire un quadro molto articolato, per le circostanze in cui è maturato sia il pestaggio, che l’incendio dell’auto, oggettivamente di natura dolosa.