E’ stata inaugurata questa mattina, presso la Questura di Latina, la sala per le audizioni protette finalizzata ad accogliere le donne vittime di violenza e pensata anche per i minori che sonno vittimi di violenza assistita. L’aula nasce grazie anche al contributo dell’Associazione di Sermoneta Fidapa, che da tempo si occupa al contrasto della violenza contro le donne.
Alla cerimonia hanno partecipato, oltre al questore di Latina, Raffaele Gargiulo, ed al capo della Polizia di Stato Lamberto Giannini, il prefetto Maurizio Falco, il questore di Roma Carmine Belfiore, già questore di Latina, il direttore centrale Anticrimine prefetto Francesco Messina, il procuratore capo della Repubblica di Latina Giuseppe De Falco, il procuratore aggiunto Carlo Lasperanza, il presidente della Provincia Gerardo Stefanelli e il commissario del Comune di Latina Carmine Valente.
Così ha esordito il neo Questore di Latina Raffaele Gargiulo:
“Procuratore della Repubblica, direttore centrale Anticrimine, autorità civili e militari, questori, grazie per aver accettato l’invito, a prendere parte alla cerimonia di inaugurazione, presso la sede della questura di Latina, della sala per le audizioni protette. L’allestimento di un ambiente idoneo, dove il personale specializzato della polizia di Stato procederà alla raccolta delle testimonianze rese dalle vittime di violenza di genere, è irrinunciabile. Si deve considerare infatti che nell’anno appena trascorso in questa provincia sono stati trattati oltre 300 casi di maltrattamenti in famiglia e nello stesso periodo di tempo questo ufficio ha esaminato attentamente oltre 120 ipotesi di minacce e atti persecutori, dando esecuzione a più di 40 provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare ed esaminando circa 120 richieste di ammonimento da parte del questore.Tutto questo ci porta a dover constatare che l’attenzione e l’impegno devono rimanere massimi”.
“L’importanza di questa sala è testimoniata dai presenti – ha spiegato il procuratore De Falco – La procura di Latina è molto attenta a questo fenomeno che è diventato un’emergenza nazionale, qualcosa che attraversa tutta la penisola, una piaga per una società che intenda definirsi matura. Una piaga che va però affrontata a 360 gradi. L’intervento giudiziario deve essere efficace e tempestivo, anche se non sempre può esserlo perché ci sono denunce che devono essere investigate in maniera profonda, ma è soltanto una parte di quello che la società intera può fare. Non spetta a me individuare le cause di tipo culturale e sociale del fenomeno, ma con certezza posso dire, per la mia esperienza di magistrato, che bisogna incidere con un’opera di formazione culturale e convincere le persone fragili a denunciare. Fare rete è importante per far sentire alle potenziali vittime che sono protette e ascoltate”.
Da parte sua il prefetto Falco ha invece richiamato l’attenzione anche sulla necessità di un’attenta e adeguata comunicazione che non veicoli messaggi sbagliati di violenza, mentre il procuratore aggiunto Lasperanza ha poi ricordato che quella contro la violenza di genere è una “battaglia senza fine”, perché spesso questi reati sono commessi da persone incensurate.
“Sono d’accordo con chi ha detto che questa è un’emergenza nazionale – ha chiuso poi il capo della polizia Lamberto Giannini – Ma oggi abbiamo almeno la consapevolezza che si tratta di un’emergenza e questo significa che si è lavorato tanto. Ci sono delle norme che offrono una tutela maggiore ma è importante mettere le vittime nelle condizioni ideali, far sapere loro che esiste un’accoglienza e un ascolto è un passaggio importante. E bisogna agire su più fronti: tutte le volte che si avvia un percorso di rieducazione, ogni volta che si riesce a centrare il problema subito, si evita l’escalation di violenza e non si arriva a una fase di non ritorno. Tutte queste presenze oggi, tutto il sistema e la squadra, sono una testimonianza di grande attenzione al problema”.
Dopo il taglio del nastro della sala è intervenuta anche l’avvocata Maria Antonietta Cestra, presidente della Fidapa, che ha aggiunto: “Abbiamo inteso dotare la questura di Latina di questo valore aggiunto, di una sala usata dalle persone vittime di violenza e dai bambini, che sono vittime o spettatori e devono trovare qui un luogo accogliente che li renda più sereni. L’augurio è però quello di usarla il meno possibile”.