In un incontro che si è svolto nei giorni scorsi presso gli uffici del provveditorato agli studi di Latina, tra il segretario provinciale dello Snals Canio Miele e i responsabili del Csa Latina, è stato avviato un programma di approfondimento sulle tematiche che riguardano gli episodi di bullismo e di violenza in generale registrati negli ultimi mesi tra i banchi degli istituti scolastici pubblici di ogni ordine e grado, per comprendere la reale entità e gravità dei singoli fatti e pianificare interventi e strategie utili a contrastare e soprattutto prevenire l’insorgere di nuovi casi.
“I casi di bullismo e violenza in generale che stiamo registrando da tempo nella scuola pubblica sono il sintomo di un sistema che non è sufficientemente attento a prevenire e contenere situazioni di rischio che minano la stabilità e il futuro dell’istituzione scolastica nel suo insieme e la crescita e lo sviluppo delle nuove generazioni – afferma Miele – restare immobili di fronte a quanto accade davanti ai nostri occhi sarebbe come essere partecipi di tali prepotenze e violenze per questo sia le istituzioni che le famiglie coinvolte dalla situazione in questione sono chiamate a denunciare le situazioni a rischio al fine di porre rimedio ai singoli casi nella fase iniziale in cui si manifestano. Proprio per queste ragioni nei giorni scorsi si è tenuto un incontro presso il Csa di Latina – continua il segretario provinciale dello Snals – per discutere insieme alla dirigente del settore scolastico della necessità di fronteggiare l’allarme presente sul territorio locale che rispecchia, tra l’altro, quanto accade anche nelle altre realtà scolastiche italiane e non solo”.
L’importanza di investire nella formazione
“La scuola pubblica ha bisogno di strumenti e risorse per garantire un servizio di qualità e adeguato alle esigenze di un mondo che è in continuo mutamento – prosegue Miele – per questo è evidente la necessità di investire in questo settore primario per la società, il nostro appello quindi è rivolto alle istituzioni e alla politica perché si facciano portavoce di un malessere, che sta investendo la scuola pubblica e il servizio scolastico in generale, con il triste risvolto che vede i bambini e i giovani nella condizione di subire trattamenti sbagliati e dannosi per la loro salute e il loro equilibrio psicofisico”.
Il ruolo dei capi d’istituto
“Nell’azione di contrasto alla violenza e di prevenzione dei rischi in tal senso, è fondamentale il ruolo che dovrebbero rivestire i capi d’istituto – conclude lo Snals – vigilare sull’andamento delle attività scolastiche e non solo dal punto di vista del profitto, ma considerando anche le dinamiche sociali che si sviluppano tra i banchi per cogliere i primi segnali di un malessere o di un disagio che potrebbe sfociare in qualcosa di più serio, può fare la differenza, così come è altrettanto importante che i docenti tutti, insieme all’attività di insegnanti e educatori, siano in possesso degli strumenti necessari a comprendere e fronteggiare eventuali situazioni per le quali l’improvvisazione e l’incompetenza rischiano di fare ulteriori danni”.
La collaborazione necessaria
“Nelle scuole di ogni ordine e grado è necessario garantire la massima collaborazione tra docenti, capi d’istituto, alunni e famiglie – conclude Miele – solo in questo modo potranno essere risolti i casi che oggi minacciano la serenità del mondo scolastico locale e prevenire l’insorgenza di nuovi episodi di violenza e bullismo, sia fisico che psicologico, nei prossimi incontri con il provveditorato di Latina e con i referenti presso le sedi regionali, lo Snals proseguirà nell’impegno preso per fronteggiare l’emergenza attuale e per attuare interventi in grado di dare le risposte giuste a questo grave problema sul quale indubbiamente pesano anche la crisi economica e le difficoltà legate ai tagli agli investimenti per il servizio scolastico pubblico, che vede penalizzati in primis i ragazzi con disabilità e quelli che vivono un momento di disagio”.