Sarà la Baby and Job di Roma a gestire il nuovo asilo nido comunale di via Giustiniano. Dopo tredici sedute, finalizzate a valutare le 14 offerte tecniche giunte sul tavolo degli uffici comunali, ieri mattina la commissione presieduta dal dirigente Vincenzo Cucciardi ha assegnato i punteggi e provveduto all’apertura delle buste contenenti l’offerta economica, stilando poi la graduatoria. Alla fine l’ha spuntata la Baby and Job, di Roma, leader nella gestione di asili nidi aziendali o per conto di pubbliche amministrazioni, che vanta collaborazioni Telecom Italia, Poste Italiane, Ministero della Difesa, delle politiche agricole e dell’Economia, la società Autostrade, Equitalia, Finanza e Polizia di Stato, un affidamento per ora provvisorio in attesa del controllo dei requisiti. L’azienda ha ricevuto 70 punti, il punteggio più alto per l’offerta tecnica migliore e altri 24 punti su 30 per l’offerta economicamente più vantaggiosa. Al secondo posto si è classificata La Scintilla, con un totale di 87, 994 punti attribuiti, 64 per l’offerta tecnica e 24, 124 per l’offerta economica, al terzo la cooperativa Parsifal, con 84,992 di cui 61 per l’offerta tecnica e 24,025 per quella economica. Resta indietro la Cooperativa Frasi, che aveva ottenuto 30 punti, il punteggio massimo per l’offerta economica, con un ribasso del 18% rispetto alla base d’asta ma con una offerta tecnica che ha ricevuto appena 45 punti su 70. La Baby and Job invece, dopo aver sbaragliato la concorrenza offrendo un servizio che ha colpito la commissione, ha presentato una offerta economica al ribasso dell’11% rispetto alla base d’asta. Dopo l’aggiudicazione definitiva, la ditta romana inizierà le selezioni del personale, che verrà assunto sul territorio tra le persone in possesso dei requisiti.
COSTI PER LE CASSE PUBBLICHE Di fatto il costo a carico dell’ente per l’affidamento in gestione dell’asilo comunale scende di poco, appena l’11% rispetto alla base d’asta che stabiliva una spesa di 988mila euro in due anni. Il Comune invece dovrà pagare 875mila 300 euro in due anni, ossia 437mila euro l’anno. Stando alla determina con cui vengono stabilite le rette a carico degli utenti dell’asilo nido comunale, in previsione l’ente di piazza Roma conta di incassare dalle famiglie degli iscritti 162mila euro, pari al 37%,, mentre 275mila euro saranno a carico delle casse pubbliche, una cifra piuttosto elevata che graverà sulle casse pubbliche, tenendo conto del fatto che la struttura, realizzata con i fondi del Plus, potrà ospitare solo 49 bambini. Il servizio quindi costerà ogni anno al comune di Aprilia circa 5mila 600 euro per ogni bambino ospitato all’interno, ma le famiglie dovranno comunque corrispondere una retta stabilita in base all’Isee. Al costo della gestione si aggiunge quello della realizzazione di una struttura considerata dall’esecutivo un fiore all’occhiello, non solo perché concepita a misura di bambino, ma anche perché ha ottenuto le certificazioni per l’elevato livello di efficientamento energetico. L’edificio che ospita l’asilo nido, finanziato con i fondi europei dei Plus Aprilia Innova, è costato1 milione 245 mila euro. Alla luce degli enormi costi di gestione e dell’emergenza sociale che dilaga in città, del costo della realizzazione della struttura, davvero ne è valsa la pena? Secondo l’amministrazione comunale si, perché si offre ai cittadini un servizio che prima non c’era in una struttura a norma di legge. Ma a che prezzo?
LE TARIFFE Le tariffe per gli utenti sono state suddivise in base al reddito. Si va dalle 80 euro al mese per gli Isee fino a 4mila euro fino al tetto massimo di 490 euro mensili per gli Isee sopra i 30mila euro. Con un Isee da 6.500 euro si pagherà 95 euro, Le famiglie tra i 6.500 e 8.500 euro di reddito Isee pagheranno 135 euro mensili, quelle tra gli 8.500 e gli 11.500 185 euro, tra 11.500 e 14.500 235 euro, mentre tra i 14.500 e i 18.500 la retta sarà di 285 euro. I redditi medio alti finiranno per pagare anche di più di quanto pagherebbero per portare i bambini in una struttura privata. un reddito Isee sopra i 18.500 euro paga 340 euro al mese. Per gli Isee sopra i 30 mila euro addirittura la retta è di 490 euro. Si avrà anche la possibilità di iscrivere il bambino al tempo parziale, in questo caso le tariffe sono più basse di circa il 30%. L’asilo nido di fatto sarebbe conveniente solo per i bassi redditi, ai quali viene chiesto un contributo più basso, mentre non è affatto conveniente per i redditi medio alti. Qualora al bando rispondessero solo persone con redditi poco elevati però, l’esecutivo non può sperare di incassare dalle famiglie i 162mila euro l’anno che gli permetterebbero di alleggerire la spesa a carico delle casse pubbliche. Aspetti quaesti ancora in via di definizione.