Arcangelo Palmacci, 59 anni, esponente di Italia Unica, è candidato a sindaco di Terracina. Dirigente di Poste Italiane e attivissimo nell’associazionismo. Tesoriere dell’Avis regionale, e presidente di Progetto Turismo e di Pro Badino, da sempre coltiva la passione per la politica: ex democristiano ha ricoperto da giovanissimo, negli anni ’80, la carica di consigliere comunale di Terracina. Oggi si rimette al giudizio degli elettori per la poltrona di primo cittadino con la lista “Insieme a te”.
A distanza di decenni si ritrova in campo per chiedere voti, trova che l’elettorato e le proposte politiche siano cambiate dai tempi della Dc?
“Sicuramente sì. Le situazioni sono cambiate, perché è cambiata la politica e anche il sistema elettorale. E’ cambiato anche il tipo di contatto con la gente e i social e i media fanno la differenza perché si entra in più contesti in tempo reale. Ieri nei partiti si discuteva molto per giungere alla sintesi di una progettualità. Oggi si butta giù un’idea e si cerca consenso attorno ad essa”.
Cosa l’ha spinta a mettersi in gioco per la carica di sindaco?
“Vivo Terracina tutti i giorni, ogni giorno, da tutta la vita. Da comune cittadino ho sempre cercato di dare il massimo alla nostra città perché ognuno di noi può essere promotore del cambiamento. Fin da sempre ho collaborato attivamente alla vita politica provinciale, ma adesso è giunto il momento di mettermi in gioco personalmente e la mia candidatura a sindaco come leader della lista ‘Insieme a te’ influenzerà sicuramente l’attuale stallo politico”.
Come giudica l’amministrazione sfiduciata a maggio 2015?
“Politicamente non ho condiviso il modo con il quale si è arrivati allo scioglimento del Consiglio comunale: la sfiducia si ratifica in aula e non dal notaio. Dell’amministrazione Procaccini ho apprezzato il fatto di aver messo in atto il progetto, in programma da tantissimi anni, della pista ciclabile ma che comunque va rivisto e migliorato. La cosa peggiore? I lavori di rifacimento di piazzale del lido”
Lei ha partecipato ai tavoli con il Sestante per la formazione di una coalizione “alternativa”, poi è saltato tutto. Cosa non ha funzionato?
“Insieme al Sestante abbiamo condiviso e condividiamo la trasparenza, l’amore della città e la messa in sicurezza della città. L’aver aggregato anche altre situazioni anziché aiutare ci ha portati alla divisione”.
Manca ancora un mese alla presentazione delle liste, qualche candidato “big” le ha strizzato l’occhio? Pensa che ci siano possibilità di convergenza e rinunciare quindi alla candidatura di sindaco?
“Più di qualcuno mi ha contatto ma non desisto. Non mi lascio attrarre da proposte per la poltrona per rinunciare a tentare di guidare una nuova amministrazione che proietti la città verso l’Europa e il mondo esterno”.
Può indicare cinque punti del suo programma di governo?
“Il primo punto è la formazione per tutti i consiglieri eletti. Dopodiché aggiungo: creare una città digitale attraverso l’informatizzazione della macchina amministrativa e dei servizi pubblici; riattivare lo sport, sia in termini di strutture per le diverse associazioni sia in termini di educazione per creare un sano spirito di competizione; realizzare in città un polo congressi, approfittando della vicinanza con Roma e Napoli; far partire una metropolitana veloce, come era stato progettato a fine anni Settanta quando già all’epoca volevano chiudere la stazione di Terracina. Un’idea, quest’ultima, allora sostenuta dalle Ferrovie e dalla Regione e attuabile all’indomani dell’avvio dell’alta velocità Roma-Cassino-Napoli per alleggerire la tratta Roma-Formia-Napoli”.
Quale la prima emergenza a cui dare risposta?
“Tutti i punti del nostro programma sono di fondamentale importanza, ma in un periodo di crisi che, oltre ad attanagliare tutta l’Italia e parte dell’Europa interessa anche la nostra città, concentreremo le nostre forze sulla valorizzazione ed il supporto alle attività produttive del nostro territorio. Non promettiamo posti di lavoro ma assicuriamo a tutti gli imprenditori di Terracina il nostro sostegno per studiare insieme a loro soluzioni che liberino risorse da reinvestire in occupazioni. Intendo inoltre sfruttare a pieno l’immensa ricchezza del nostro Territorio spesso troppo sottovalutato e poco valorizzato: dall’arte alla storia, dalla cultura al turismo, dai prodotti enogastronomici di eccellenza fino alle attività sportive che si possono praticare sul litorale. Insomma, dare lustro alla nostra amministrazione per rivalutare una città tanto amata quanto sottostimata”.
Azienda Speciale sì, o Azienda Speciale no?
“Sono molto critico sull’Azienda Speciale: occorre una rivisitazione a 360 gradi”.
Referendum trivelle, il 17 aprile andrà a votare?
“Sicuramente sì”.
Come impegna il suo tempo libero?
“Nutro una forte passione per la lettura e per le lunghe passeggiate sul nostro lungomare: due hobby che riempiono piacevolmente il mio tempo libero”.
Chi vincerà alle elezioni amministrative di giugno?
“Io. Mi sono candidato per vincere”