Allo stop forzato dell’ufficio postale di viale Europa, i consiglieri Alessandra Feudi e Luca Caringi chiedono spiegazioni direttamente a Poste Italiane S.p.A.
“È di queste ore la notizia, inaspettata e che ha colto tutti di sorpresa, della chiusura per lavori della sede di Poste Italiane di viale Europa, sul litorale di Terracina. Dalla prossima settimana e fino a Ferragosto, sempre che non ci siano ripensamenti dell’ultima ora o inconvenienti, l’ufficio resterà chiuso per lavori di manutenzione. A quanto pare non sarà una questione da poco, un paio di mesi in piena estate –aggiungono – in una zona peraltro nevralgica della città che si riempie inevitabilmente di turisti e vede triplicare il numero di persone che la vivono”.
I consiglieri inoltre dichiarano: “Non possiamo accontentarci del cartello di scuse (per il disagio) apposto nell’ufficio postale di viale Europa! Abbiamo inviato, direttamente a Poste Italiane S.p.A., una richiesta di chiarimenti circa la decisione di chiusura”.
Questa la nota che hanno inviato:
“Nella nota abbiamo posto precisi quesiti, e in dettaglio:
– Quali sono le motivazioni che hanno portato alla decisione di dover svolgere questi lavori proprio nel periodo estivo?
– Trattandosi di interventi necessari, avreste potuto programmarli prima dell’inizio della stagione estiva?
– In caso contrario, è stata valutata la possibilità di rinviare gli interventi, seppure necessari, a settembre?
– Come si intende potenziare gli altri uffici postali di Terracina per sopperire alla chiusura dell’ufficio di viale Europa?
– Quali sono le misure che verranno messe in atto per garantire la sicurezza del personale e degli utenti che si riverseranno nelle altre sedi, di cui solo una aperta anche in orario pomeridiano?In un momento delicato come questo, per il turismo, per l’emergenza Covid, pensare di togliere un servizio così importante non è stata forse una buona idea. Sarebbe stato opportuno, non potendoli anticipare, rinviare gli interventi, seppure necessari, a settembre.
Riteniamo, inoltre, la chiusura di un ufficio postale in sé un disagio, ancor di più se si considera che l’ufficio in questione è situato in una zona nevralgica di una città turistica – concludono -. Restiamo in attesa di un riscontro fiduciosi che possa concretizzarsi in un vero e proprio ripensamento”.