GAETA – Il candidato sindaco per le elezioni amministrative del prossimo anno a Gaeta Antonio Salone e l’ideatore del suo progetto politico Luigi Zazzaro, ex assessore all’urbanistica durante l’amministrazione Magliozzi, sono tornati a parlare del progetto dell’impianto di cremazione in località Sant’Angelo.
Lo sfogo di Antonio Salone: “A pagina 11 del fantasmagorico programma elettorale di Massimo Magliozzi, col quale questi si propose come sindaco della città di Gaeta nel 2017, parlava dell’impianto di cremazione che in questi giorni sbandiera con orgoglio come una sua idea.
Ora, a prescindere dalla follia di pensare e progettare una simile opera, non solo senza aver avuto alcun confronto con la cittadinanza e i residenti, che infatti ora sono sul piede di guerra, ma questi incompetenti esultano pure come fossero allo stadio senza nemmeno avere tutti i permessi in regola. Mostrando scarso senso delle regole e rispetto per i cittadini. Infatti, mentre Mitrano, Magliozzi e persino il dirigente del dipartimento di rigenerazione urbana Stefania della Notte, proclamano festanti la conclusione positiva della Conferenza dei Servizi, dalla suddetta Cds emerge invece un quadro non solo tutt’altro che concluso ma persino inquietante”.
Le parole di Magliozzi
“Proporre ai Comuni limitrofi di consorziarci per creare un crematorio nel rispetto dell’ambiente. Il numero delle persone che scelgono questa forma di sepoltura è in forte crescita e nessun Comune pontino ha un impianto finalizzato alla cremazione. Nella realizzazione valuteremo anche l’eventuale partecipazione di imprenditoria privata”.
Il commento di Salone
“Tre bugie in una. In primo luogo la proposta del consorzio intercomunale è una fesseria colossale considerato che l’amministrazione Mitrano dall’interno della quale oggi Magliozzi magnifica il crematorio, non solo non ha proposto un bel niente e coinvolto proprio nessuno, ma vuole andare veloce e chiudere subito la partita prima degli altri e senza nemmeno avere ancora i documenti in regola. In secondo luogo parla di rispetto dell’ambiente e qui sarebbe il caso di invocare il famigerato fumo negli occhi dei cittadini e degli elettori. E non solo negli occhi, visto che la Provincia di Latina non ha rilasciato i pareri di compatibilità delle ripercussioni di fumi e scarichi su acqua e aria. Infine affermava che Gaeta avrebbe dovuto farlo perché nessun altro Comune lo ha fatto. Falso, Formia ha iniziato nel 2013, e non capiamo perché inoltre proprio in concomitanza con la chiusura temporanea della Conferenza dei Servizi a Gaeta il progetto formiano si sia arenato nelle commissioni comunali.
Non passa inosservato nemmeno l’ultimo inciso, nel quale la butta lì, così, fischiettando, piazzando un bel ‘valuteremo’ e un fantastico ‘eventuale partecipazione’ circa la possibilità dell’ingresso di un privato. Chi sarebbe questo privato?
La conclusione del candidato sindaco
“Raccontare chiacchiere solo per ottenere una fiducia elettorale utile. Questa è la politica del passato che ci ha portato nelle condizioni in cui siamo, adesso basta. Adesso tocca a Gaeta!”.