Marzo mese dell’endometriosi, malattia che colpisce in Italia il 5% delle donne. Un motivo in più per parlarne in occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna. L’endometriosi è una malattia che non si vede, subdola, di cui non si conoscono le cause e non esistono cure definitive, né percorsi medici di prevenzione. Per molti è una perfetta sconosciuta, spesso anche per il personale sanitario. Lodevole l’iniziativa dell’Associazione Progetto Endometriosi onlus (Ape) che dal 2005 è impegnata in un’importante campagna di sensibilizzazione per informare e aiutare le donne ad affrontare una malattia dolorosa e invalidante, che può occludere le tube, creare aderenze, distorcere gli organi riproduttivi; provocare dolori forti durante il ciclo e l’ovulazione, dolori durante o dopo i rapporti sessuali, dolore pelvico cronico, cistiti ricorrenti, perdite intermestruali e colon irritabile.
La diagnosi arriva dopo un percorso lungo e dispendioso, spesso di oltre dieci anni, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche per la donna, che si sente dire dagli stessi medici: “Sei stressata! Hai la soglia del dolore troppo bassa! Hai bisogno di uno psicologo! Fai un figlio e tutto passa!”
Quando si scopre di avere l’endometriosi la vita cambia radicalmente. Ci si sente sola, smarrita, con l’autostima sottozero e i rapporti sociali, la vita di coppia e il lavoro messi a dura prova. Per questo le volontarie dell’Associazione organizzano in tutta Italia incontri di sostegno, conferenze pubbliche, cene sociali, formazione nelle scuole e tavoli informativi per creare consapevolezza e favorire una migliore qualità di vita a chi ne soffre.
LatinaCorriere.it si è spesso occupato dell’endometriosi e dell’attività svolta dall’Ape che ha riguardato anche il territorio pontino, come ad esempio l’importante convegno che si è tenuto a Cisterna di Latina ad ottobre 2017 con il professor Fiorenzo De Cicco Nardone, chirurgo del Gemelli, o in occasione di un selezionatissimo corso di specializzazione organizzato al Gemelli a cui hanno partecipato anche due ginecologhe di Latina.
Per ricevere sostegno ed aiuto immediato nell’affrontare consapevolmente la malattia è possibile mettersi in contatto con l’associazione Ape onlus seguendo le indicazioni fornite sul portale www.apeonlus.it , ricordando che per le informazioni di carattere strettamente medico/sanitario è indispensabile rivolgersi al ginecologo di fiducia.
Segnaliamo la prossima iniziativa dell’Ape che avrà luogo a Cerveteri, per chi volesse saperne di più di questa malattia. L’appuntamento è per sabato 9 marzo, alle 16 presso l’aula consiliare di Cerveteri – Palazzo del Granarone, via del Granarone 12. Si tratta di una conferenza pubblica, ad ingresso gratuito, patrocinata dal Comune di Cerveteri, dal titolo “Endo…che? Endometriosi impariamo a informarci per prenderci cura di noi stesse.
Dopo i saluti del sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci e di Federica Battafarano, assessore alle Politiche Culturali e Sportive, alle Politiche giovanili e Partecipazione, interverranno: Chiara Ceccarelli – Referente del gruppo Roma di A.P.E. Onlus, che parlerà dell’importanza di un’associazione di pazienti; la professoressa Donatella Caserta – M.D. PhD. Ordinario di Ginecologia e Ostetricia, Direttore della Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia e Presidente del Corso di Laurea in Ostetricia Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Az. Ospedaliera Sant’Andrea – che affronterà il tema “Endometriosi: il dolore come spia di un problema profondo”, mentre la psicologa e psicoterapeuta dottoressa Caterina Bruni parlerà di Endometriosi: impatto psicologico ed emotivo. Infine Alessia Menegatti – referente del gruppo Roma di A.P.E. Onlus spiegherà l’importanza di fare informazione per creare consapevolezza. Chiude i lavori e modera la conferenza Riccardo Dionisi, giornalista, scrittore e direttore responsabile di “Baraondanews”.
L’Ape onlus è costituita da un gruppo di donne affette da endometriosi e basa la propria attività sul reciproco sostegno, conforto e aiuto.