Clint Eastwood torna dietro la macchina da presa, e con Sully racconta un’altra gloriosa pagina della storia americana. Dopo il film dedicato a J. Edgar Hoover, direttore dell’FBI, e il film su Chris Kyle, il famoso cecchino americano, stavolta l’attenzione si sposta su quello che viene considerato un vero e proprio eroe contemporaneo: il pilota Chesley “Sully” Sullemberg.
Nel gennaio 2009 il comandante d’aerei con esperienza quarantennale Chesley Sullemberg (Tom Hanks) porta a compimento un disperato ammaraggio sul fiume Hudson, salvando la vita a 155 passeggeri. Nonostante questo viene sottoposto ad un inchiesta per valutare attentamente il caso, tra chi lo considera un eroe e chi un avventato incompetente.
Eastwood, evidentemente molto attratto dalla storia, sceglie di raccontarcela in modo classico ma modernissimo, evitando la facile e sterile via del biopic canonico, e presentandoci sin da subito un uomo qualunque che si ritrova improvvisamente al centro dell’attenzione nazionale, che lo considera un eroe. Sully è però costantemente pieno di dubbi, timori, che lo portano a ripensare a quanto fatto arrivando a dubitare di sé stesso. L’attento regista, e l’ottima sceneggiatura di Todd Komarnicki, si concentrano nel ritrarre con fedeltà e delicatezza l’intimità e l’interiorità dell’uomo, la sua umanità appunto, tralasciando l’aspetto pubblico fin troppo raccontato dai media. E sono proprio queste le scene migliori del film, dove vediamo l’”eroe” in solitaria mentre ripensa e si interroga sull’accaduto, o ancora mentre parla con la moglie o con il copilota confessando i suoi timori. A dare volto a tutto ciò c’è uno straordinario Tom Hanks, in grado con una recitazione minimalista di riuscire a trasmettere il mondo interiore del personaggio e di coinvolgere lo spettatore in questo. Un personaggio, quello di Sully, che si dimostra essere il perfetto esempio di integrità morale e forza di volontà, di estrema umanità e umiltà, elementi sempre più rari al giorno d’oggi, che Hanks fotografa con estrema precisione e fedeltà nella sua interpretazione.
Eastwood ci tiene a mostrarci gli eventi da più punti di vista, ponendoci così sotto le varie soggettività che compongono il film. Alternando punti di vista interni ed esterni all’aereo, lo spettatore si sente costantemente coinvolto e in balia del ritmo e dell’altalena di tensioni e angosce suscitate. Il regista piano piano disseziona la scena clou mostrandocela e rimostrandocela, fornendoci una grande lezione di cinema e di vita, insegnandoci l’importanza di guardare le cose da più punti di vista. L’intero apparato tecnico orchestrato da Eastwood contribuisce alla grande messa in scena finale, che lascia lo spettatore senza fiato e con gli occhi colmi di meraviglia. Svetta una colonna sonora minimalista che si sposa perfettamente con il protagonista ed il suo mondo.
Gli eroi sono coloro che si espongono, che considerano l’”elemento umano” fondamentale e che svolgono il proprio lavoro con estrema professionalità e umiltà, pronti sempre a dare il meglio. Eastwood questo lo sa, e riesce a trasmetterlo con grande passione attraverso quello che è indiscutibilmente uno dei migliori film dell’anno.
Sully, diretto da Clint Eastwood con Tom Hanks è in sala dal 1 dicembre nei cinema di Latina (Corso Multisala), Aprilia (Multiplex Village Cinemas), Formia (Del Mare Multisala), Gaeta (Cinema Teatro Ariston), Terracina (Cinema Teatro Traiano).