Diretto dal poliedrico regista Gavin O’Connor, The Accountant arriva finalmente in sala dopo essere stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma di quest’anno.
Christian Wolff (Ben Affleck), un genio matematico che ha più affinità con i numeri che con le persone, lavora sotto copertura in un piccolo studio come contabile freelance per alcune delle più pericolose organizzazioni criminali del pianeta. Si trova ad accettare l’incarico di un nuovo cliente: una società di robotica dove una delle contabili (Anna Kendrick) ha scoperto una discrepanza nei conti di milioni di dollari. Ma non appena Christian inizia a svelare il mistero e ad avvicinarsi alla verità, il numero delle vittime inizia a crescere.
Il regista sembra avere le idee chiare sulla direzione da dare al film, il quale da subito mostra una costruzione narrativa che si alterna tra ritmi action e toni thriller, non disdegnando affatto dei riuscitissimi momenti di black humor e conferendo infine un buon gusto visivo all’intera opera. Gavin O’Connor orchestra bene a tale fine i vari elementi della pellicola, a partire dalla dinamica sceneggiatura di Bill Dubuque, il quale dà il meglio di sé nei brillanti dialoghi che si snodano per l’intero lungometraggio. Sono invece poco convincenti alcuni espedienti narrativi o risoluzioni forzate che potrebbero far storcere la bocca o lasciare molteplici domande senza risposta. Tutto ciò viene tuttavia compensato da altrettante valide scene che non mancheranno di coinvolgere lo spettatore. Il film si presenta meno cervellotico di quello che si poteva pensare, non approfondendo l’aspetto matematico della vita del protagonista ma concentrandosi, e questo è un merito, sulla vicenda principale che muove il tutto. A dar prestigio alla pellicola c’è un ottimo Ben Affleck su cui è cucito addosso un personaggio perfetto per la sua fisicità e la sua recitazione. Affleck caratterizza benissimo il suo Christian Wolff, affetto dalla sindrome di Asperger, e riesce a destreggiarsi senza problemi tra dinamiche e coreograficamente spettacolari scene d’azione e i già citati momenti di grande umorismo che sono decisamente un valore aggiunto all’intera opera. Nel duettare con Anna Kendrick, bravissima nel suo ruolo, i due danno vita, grazie ad un buon feeling, ai momenti più frizzanti del film e riescono in questo modo a creare un sincero legame con lo spettatore. Degni di nota anche J. K. Simmons, Jon Bernthal e John Lithgow, ognuno di loro alle prese con degli interessanti personaggi che, seppur approfonditi poco o nulla, troveranno la loro voce in capitolo.
Interessanti sono anche le riflessioni riguardo la diversità, come quella presentata qui dal protagonista. Diversità che come viene detto spaventa chi non la comprende, e che invece può diventare il punto di forza di ognuno di noi. The Accountant non ha il pathos o la forte tematica morale presente negli altri film di O’Connor quali Warriors e Pride and Glory, ma riesce a rimanere costante e coerente senza troppe variazioni di tensione, e si afferma perciò come un buon prodotto del genere che non mancherà di intrattenere, affascinare e divertire il pubblico.
The Accountant diretto da Gavin O’Connor, con Ben Affleck, Anna Kendrick, J. K. Simmons, è in sala dal 27 ottobre nei cinema di Latina (Corso Multisala), Aprilia (Multiplex Village Cinemas), Formia (Del Mare Multisala) e Terracina (Teatro Traiano).