L’amministrazione comunale di Latina, con delibera di giunta, vuole sdoganare il ricorso ad avvocati esterni all’ente municipale. La novità è contenuta nella bozza del nuovo regolamento dell’Avvocatura comunale, licenziata l’11 aprile scorso con l’atto 110/2019 su indirizzo del sindaco Damiano Coletta e della vice sindaco Maria Paola Briganti, con delega al personale, e su proposta della segretaria generale Rosa Iovinella. Una delibera che affonda le sue radici sulla necessità di aggiornare il vigente regolamento rispetto ad una riforma del 2014 relativa agli onorari dell’Avvocatura generale dello Stato e delle avvocature degli enti pubblici e a una serie di altre novità normative che disciplinano i contratti collettivi. Ma la fine della fiera la novità è un’altra, contenuta nell’articolo 3 della bozza di regolamento approvata e che ora viene rimessa all’esame della delegazione trattante.
L’articolo 3 introduce gli incarichi agli avvocati esterni, pratica sconosciuta ai 22 articoli del vigente regolamento, approvato il 14 maggio 2011 dal commissario straordinario dell’ente Guido Nardone con i poteri del Consiglio comunale.
“La rappresentanza, il patrocinio e l’assistenza in giudizio nonché la consulenza legale
preparatoria di un’attività di difesa in procedimenti contenziosi o comunque riferita a
controversie legali – si legge nel nuovo articolo 3 -, possono essere conferiti dal Sindaco, autorizzato dalla Giunta Comunale e previa verifica della copertura finanziaria, ad avvocati esterni anche congiuntamente ad avvocati interni, in fattispecie in cui sia necessaria una particolare specializzazione non presente all’interno dell’Avvocatura Comunale, ovvero in caso di peculiare complessità della controversia e assoluta particolarità, ovvero in caso di eccessivo carico di lavoro dell’Avvocatura comunale ovvero nei casi in cui sia inopportuna e/o incompatibile la difesa da parte dell’Avvocatura dell’Ente”.
Per i Comuni che hanno un’avvocatura interna, il ricorso ad un incarico legale esterno assume un carattere eccezionale e probabilmente tale ricorso si è verificato nel recente passato anche nel Comune di Latina, magari con l’assenso dell’avvocatura interna visto che il vigente regolamento ne statuisce all’articolo 4 l’esclusiva competenza sia in termini di consulenza per gli organi istituzionali e le dirigenze dell’ente che di assistenza legale del medesimo Comune. La revisione del regolamento proposto dalla segretaria generale Iovinella codifica invece la non esclusività dell’avvocatura del Comune laddove prevede una serie di circostanze, quelle contenute nel nuovo articolo 3, lasciate alla discrezionalità del sindaco e della giunta. Si parla, ad esempio, di “peculiare complessità della controversia e assoluta particolarità”. Bene. Chi stabilisce che ci si trova in questo caso?
Un interrogativo sicuramente sfrontato che nasce da un inedito della scorsa settimana, quando al termine del Consiglio comunale il sindaco anziché dotarsi del parere dell’Avvocatura comunale, o chiedere in aula un intervento della stessa, per spiegare quale erano i passi per eseguire la sentenza del Consiglio di Stato, sull’annullamento della gara rifiuti, si è dotato del parere degli avvocati dell’Abc (leggi qui). Qualcuno della maggioranza ha poi aggiunto che l’Avvocatura comunale si sarebbe trovata d’accordo con i legali dell’azienda speciale nelle modalità di esecuzione della sentenza. Sarà davvero così? L’Avvocatura del Comune ha prodotto il proprio parere sul caso? La sentenza del Consiglio di Stato è stata eseguita? In che modo? A distanza di tre soli giorni la giunta ha provveduto ad avviare la riforma del regolamento dell’Avvocatura. Una coincidenza?
La bozza statuisce il ricorso agli incarichi esterni a cui il sindaco e la giunta potranno fare ricorso in diversi casi, come quello di una peculiare complessità della controversia e assoluta particolarità… “nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità e pubblicità, secondo le Linee Guida sull’affidamento dei Servizi legali approvate dall’Anac”. Un dettaglio rassicurante quest’ultimo. L’approvazione definitiva del nuovo regolamento compete al Consiglio comunale.