E’ fissato per domani mattina alle 9.30 il Consiglio comunale di Latina, in prima convocazione, per l’approvazione degli atti propedeutici al bilancio 2019. All’ordine del giorno anche nuovi indirizzi per il contenimento delle spese di Abc e in una successiva seduta, prevista per lunedì, c’è all’ordine del giorno il bilancio dell’azienda speciale Abc Latina. All’appuntamento di domani, per il quale è prevista una seconda convocazione fissata per giovedì 28 marzo alle 10,30, l’amministrazione arriva senza risolvere il “problema” Consiglio di Stato che ha dichiarato nulla la determina con la quale il 13 luglio 2017 è stata annullata la gara per il servizio di igiene urbana per il capoluogo pontino. Servizio poi affidato all’azienda speciale Abc, costituita ad hoc.
La determina annullata con sentenza del Consiglio di Stato, pubblicata il 14 marzo scorso, è del servizio Gare e contratti del Comune di Latina. Ora lo stesso servizio dovrebbe annullare nuovamente la gara, notificando alle ditte che avevano presentato l’offerta, l’avvio del procedimento e anche la conclusione. Passaggio quest’ultimo saltato e che ha reso l’atto conclusivo illegittimo. Atto sul quale si è fondata la costituzione di Abc.
Annullare di nuovo la gara indetta nel 2016 per legittimare l’Abc sarebbe a quanto pare un primo passaggio obbligato per l’amministrazione comunale che tuttavia prende tempo e arriva al bilancio della stessa azienda speciale, che entra nel bilancio comunale, senza eseguire la sentenza del Consiglio di Stato.
Il management dell’Abc ha mostrato preoccupazione perché la sentenza di fatto metterebbe a rischio il famoso mutuo necessario all’avvio degli investimenti per la raccolta differenziata spinta. Ma questo è altro argomento.
Per annullare nuovamente la gara per l’affidamento del servizio di igiene urbana, incompatibile con l’Abc, occorre motivare l’atto. In che modo? L’ufficio preposto ha a suo favore il parere dell’Anac che ha rilevato irregolarità nel bando del 2016.
L’autorità anticorruzione, infatti, il 7 aprile 2017, aveva invitato il Comune di Latina a valutare “la rimodulazione della lex spiacilis” al fine di emendare la stessa rimuovendo le criticità evidenziate, affinché procedesse – nel rispetto delle procedure previste dal vigente Codice dei contratti pubblici – “ad affidare il servizio con gara europea ad evidenza pubblica”. Il ricorso all’in house providing per l’Anac era da ritenersi un modulo gestorio dei servizi pubblici in deroga all’approvvigionamento ordinario di beni e servizi incentrato sulla gara e sul confronto competitivo da svolgere nel rispetto degli equilibri concorrenziali del mercato europeo. Dunque, l’invito dell’Anac era di correggere il bando e rifare la gara, ma a Latina l’amministrazione aveva scelto la deroga all’ordinario, forzando anche il decreto Madia in base al quale, con il fallimento della Latina Ambiente, per cinque anni non avrebbe potuto assegnare ad altre società comunali lo stesso servizio.
E torniamo al servizio Gare e contratti. La gara del 2016 dovrebbe essere annullata nuovamente (come dice il Consiglio di Stato) sfruttando la motivazione dell’Anac: bando irregolare, da correggere. Ma perché sia legittimata l’Abc occorre che il bando sia annullato e basta e non anche corretto. Possibile? Il problema sarebbe proprio qui.
In ballo ci sono milioni di euro e le ditte rimaste a bocca asciutta con un nuovo atto di annullamento potrebbero riavviare una battaglia in sede di giustizia amministrativa.
Annullare di nuovo il bando e basta sarebbe un’altra forzatura. Il bando era stato indetto durante la gestione commissariale di Giacomo Barbato per effetto di una delibera di Consiglio comunale (l’ultima dell’era di Di Giorgi) e di una conseguente determinazione a contrarre emessa dal servizio Ambiente. Nessuno dei due atti è stato mai revocato. Mentre la gara era stata sospesa quando era in atto, prima decade di agosto 2016 con l’arrivo della nuova amministrazione guidata da Damiano Coletta, e poi annullata a distanza di quasi un anno. Annullare di nuovo la gara significa rimettere l’orologio al 13 luglio 2017, quando l’Anac aveva suggerito tre mesi prima di correggere il bando e di rifare la gara europea. Non a caso, una volta annullata la gara – con la determinazione oggi dichiarata illegittima dal Consiglio di Stato – il servizio Ambiente con nota del 31 luglio 2017 indicava al servizio Gare e contratti le modifiche da apportare al disciplinare di gara, in ottemperanza alle disposizioni dell’Anac. Un’indicazione che all’epoca non ebbe seguito… per legittimare la nascita dell’azienda speciale Abc. E’ andata male. E ora non sarà facile rimediare.
Che il servizio Gare e contratti riannulli la gara non dovrebbero esserci dubbi, il problema sarà il seguito, ovvero tornare in Consiglio comunale per convalidare tutti gli atti a valle nella consapevolezza che quelli a monte ancora resistono – si tratta dell’ultima delibera di Consiglio comunale epoca di di Giorgi e della determinazione a contrarre da parte del servizio ambiente – a meno che non si voglia azzerare anche quelli. Serve una forte volontà politica, sgombera da dubbi e perplessità sul progetto di Abc.
L’amministrazione comunale, rispetto alle modalità di esecuzione delle sentenza del Consiglio comunale, ha detto che sta studiando, lasciando trapelare che la soluzione potrebbe essere insita nella delibera di giunta del 24 marzo 2017, atto a monte della determinazione incriminata. La delibera riguardava gli atti di indirizzo per la costituzione dell’Abc. Come a dire che il servizio Gare oggi riannulla la gara con le motivazioni dell’Anac e stiamo a posto, perché c’è una delibera che dà indirizzo di assegnare il servizio all’azienda speciale. Si tratta comunque di una delibera di giunta che non può revocare una precedente del Consiglio comunale e neanche superare le mozioni approvate a novembre del 2016, come scritto nel corpo della stessa. Né potrà il servizio Gare avvalersi dei deliberati del Consiglio comunale dell’8 agosto 2017 (a valle) di costituzione dell’Abc. Questa storia è davvero un bel pasticcio.