Nella commissione Trasparenza del Comune di Latina è approdata oggi pomeriggio una trappola per topi. L’ha portata il dirigente del servizio Ambiente Giuseppe Bondì, convocato per un aggiornamento sul servizio di derattizzazione e non solo. La presidente Matilde Celentano ha infatti posto all’ordine del giorno due punti “ambientali” che hanno richiesto la presenza non soltanto dell’architetto Bondì ma anche dell’assessore al ramo Roberto Lessio. Oltre alla questione “topi” è stato affrontato il tema relativo alla situazione emergenziale, di natura igienico-sanitaria venutasi a creare nella sede dell’isola ecologica, chiusa dal 28 dicembre 2015, di via Congiunte Destre che in questi anni si è trasformata in una discarica abusiva.
L’assessore Lessio, in merito all’isola ecologica, ha spiegato che il progetto di ripristino del servizio e di messa in sicurezza della struttura, già predisposto all’epoca del commissario Giacomo Barbato, è stato aggiornato sulla base di nuove esigenze dovute anche a successive devastazioni del sito. Ad ogni buon conto, il delegato all’Ambiente ha riferito che il progetto sarà realizzato con un contributo di 110 mila euro già stanziato dalla Provincia di Latina per le iniziative volte ad implementare la raccolta differenziata. Ma… La somma, già disponibile da settembre 2018 (a cui vanno aggiunti fondi comunali pari a 24mila euro per le spese di gara e 20 mila euro per l’istallazione di fototrappola), non sarà utilizzata subito. Il Comune ha infatti chiesto un anno di proroga del finanziamento. La ragione di ciò è stata spiegata dal dirigente Bondì e riguarda la redazione del progetto definitivo. L’architetto ha riferito che è stato effettuato un interpello interno al quale ha risposto un solo funzionario che tuttavia non era in possesso dei requisiti previsti, motivo per cui si procederà con un avviso pubblico per la progettazione e direzione dei lavori.
Ma nel frattempo? Il problema sollevato è che il sito viene costantemente preso d’assalto da incivili che abbandonano i rifiuti, anche di natura pericolosa che compromettono la qualità ambientale della zona con rischi per la salute pubblica. Una puntuale testimonianza è arrivata in commissione da parte di Vincenzo Valletta, presente tra il pubblico, che ha chiesto di porte intervenire in quanto primo firmatario di un’istanza popolare rivolta al sindaco per avere informazioni sul destino di questo sito, di fatto abbandonato, che crea disagi ai residenti. Un’istanza protocollata il 6 dicembre scorso, a cui è seguita poi, il 28 dicembre, la risposta dell’assessore Lessio considerata del tutto insoddisfacente e facente riferimento ad altra isola ecologica, quella di Latina Scalo. Valletta, che è anche esponente politico della Lega e che da anni si occupa di questioni ambientali e delle periferie della città, ha detto che nel sito di via Congiunte Destre si registra anche la presenza di rifiuti provenienti dalle aziende che, anziché pagare lo smaltimento degli scarti di lavorazione, trovano più conveniente abbandonarli nella discarica incustodita. Valletta ha riferito di rifiuti speciali, pericolosi, di varia natura, anche oli esausti, pneumatici, stoffe, materiali in polietilene, rifiuti sanitari, il tutto sversato all’interno e all’esterno del sito, determinando un forte odore e costi per la collettività. Il sito infatti, come testimoniato da Valletta, viene ripulito dagli operatori ecologici, prima da quelli della Latina Ambiente, ed oggi più spesso da quelli dell’azienda Abc. Arrivano con il “ragno”, caricano tutto sui camion e portano via come rifiuti indifferenziati. L’esponente del Carroccio ha aggiunto che, dopo l’intervento, puntualmente vengono abbandonati altri rifiuti: ad ogni svuotamento corrisponde un ripristino dell’immondizia. Insomma, una situazione che genera problemi in termini di sicurezza a tutti i livelli. A preoccupare Valletta e il comitato che rappresenta, infatti, non è soltanto la questione igienico-sanitaria ma anche di tensione sociale. I residenti più volte – ha raccontato Valletta – hanno rimproverato chi si è fatto pizzicare ad abbandonare i rifiuti, rischiando anche di essere aggredito. Dunque, Valletta ha chiesto un ulteriore bonifica e contestuale recinzione del sito e istallazione di telecamere di video-sorveglianza.
E almeno qualche promessa l’ha pure ottenuta. Il dirigente Bondì ha infatti detto che disporrà nei prossimi giorni un sopralluogo per verificare la natura dei rifiuti attualmente presenti e se ci si trova in una situazione di vera emergenza igienico-sanitaria come rappresentato dalla presidente Celentano e dalla testimonianza di Valletta. In aggiunta ha promesso che la protezione del sito, in attesa dei lavori inerenti al progetto di ripristino del centro di raccolta, sarà garantita con le recinzioni per cantieri.
Per quanto riguarda le fototrappola, di cui si è tanto parlato anche in diverse sedute della commissione Ambiente, si è appreso oggi dall’assessore Lessio che una ditta e una associazione hanno donato al Comune di Latina un non meglio precisato numero di fototrappola e che le stesse, una volta installate, non hanno prodotto il risultato sperato: scarsa qualità delle immagini, eccessiva sensibilità a qualsiasi movimento (anche di una foglia) e quindi infiniti scatti da esaminare, eccessivo consumo di batterie. “Però – ha detto Lessio – sono servite ad acquisire esperienza. Intanto abbiamo formato il personale per la loro istallazione”. Occorrerà aspettare il preventivato acquisto pari a 20mila euro per sorvegliare l’ex isola ecologica della Chiesuola? L’assessore si è detto convinto di poter ritentare con le fototrappola donate.
E nel mentre la commissione disquisiva sulle tecnologie più opportune per un’efficiente videosorveglianza contro l’abbandono dei rifiuti, fenomeno che si registra in massima parte nelle zone di ingresso alla città, il consigliere Raimondo Tiero ha fatto notare che il problema del sacchetto selvaggio potrebbe essere risolto attraverso convenzione con associazioni di volontariato di guardie ecologiche, come fanno in tutti i Comuni. Quasi piccato l’assessore Lessio ha risposto che il Comune ha già provveduto con due operatori di Abc ai quali si aggiungeranno a giorni altri nove, già formati dalla Polizia Locale.
In ultimo il dirigente Bondì ha poi fornito l’aggiornamento sul servizio di disinfestazione e di derattizzazione, spiegando che dopo il periodo di emergenza dello scorso autunno il nuovo gestore, al lavoro dal 24 dicembre, ha già fatto “miracoli”, intervenendo subito nelle scuole debellando formiche e topi in alcuni istituti. Per il resto sono previsti tre cicli di intervento al mese fino alla fine di marzo, perché dopo subentrerà un’altra ditta alla luce di una gara triennale. Dunque, il dirigente ha tirato fuori una trappola per topi per spiegarne il funzionamento. Si tratta delle scatolette nere che si trovano lungo le strade e che la ditta provvede a dotarle di esche. Bondì ha chiarito che nelle scuole vengono utilizzati altri tipi di trappola e solo nei giorni in cui il plesso resta chiuso: “Perché i bambini – ha detto – sono troppo curiosi”.
Latina, derattizzazione e verde urbano: il punto in commissione Trasparenza