“Finalmente anche Latina ha una stagione teatrale degna di nota, ma come al solito, il bicchiere è mezzo vuoto. Ci saremmo aspettati che l’assessore Silvio Di Francia, visto anche che la sua provenienza politica è lontana da Lbc, e sicuramente più vicina ai bisogni delle classi meno abbienti, avesse posto più attenzione alla possibilità di accesso agli spettacoli anche per chi benestante non lo è”. La critica porta la firma del Fronte della Gioventù Comunista di Latina e riguarda il costo dei biglietti e degli abbonamenti.
“Quello che si ripropone a Latina – spiega nel dettaglio il responsabile del circolo, Alessio Spelda – è la cultura per ricchi. Il costo del biglietto è già di suo poco abbordabile per una famiglia monoreddito (dai 18 ai 26 euro a persona ai quali vanno aggiunti 2 euro di prevendita) e lo sconto per i ridotti copre sì e no il costo della prevendita: una bella presa in giro, avrebbero fatto una figura migliore a non prevedere proprio il ridotto”.
Il Fronte della Gioventù Comunista rifiuta la logica della cultura di classe, “appannaggio dei soli ceti medio alti”, e chiede che sia inserito un biglietto ed un abbonamento a prezzo politico per gli studenti ed i nuclei familiari.
“Basta fare un giro per il teatro per trovare i manifesti che pubblicizzavano le stagioni teatrali ai tempi della DC, un biglietto intero costava 18.000 lire ed un ridotto 3.000, la differenza tra i due biglietti veniva colmata da un fondo messo a disposizione dall’assessorato – continua Spelda -. E’ chiaro che le priorità nell’utilizzo dei soldi è una scelta politica ed è altrettanto chiaro che a Lbc investire in cultura per tutti non interessa. Ci appelliamo quindi all’assessore Di Francia proprio in virtù dei suoi trascorsi politici. Nei prossimi giorni – conclude il giovane comunista – esponenti del Fronte della Gioventù Comunista cercheranno di incontrare l’assessore per presentare le proprie proposte”.