Avremmo voluto tornare a parlare di Marika, la svedese naufraga a Latina, nel momento in cui avrebbe risolto tutti i problemi burocratici, superato i disagi dovuti all’incidente di mare e magari vederla anche di nuovo spiegare le vele per continuare il suo viaggio in solitaria lungo il Terreno. Ma non è così.
Siamo costretti a tornare alla maledetta sera del 18 luglio 2018 quando la donna in difficoltà sulla sua barca ha cercato riparo sotto costa a Rio Martino, conducendo inavvertitamente lo scafo sull’insabbiatura della foce del porto-canale e poi contro gli scogli “ingannata dalle carte nautiche” che indicavano un’altezza dei fondali più che sufficiente al pescaggio della sua imbarcazione. La Capitaneria di Porto di Terracina dirà che la navigante non ha avuto colpa dell’accaduto. Tirate in ballo le carte nautiche, anche da un nostro servizio pubblicato il 23 luglio, la Navionics ci scrive per precisare quanto segue.
“Nella cartografia Navionics in realtà la profondità indicata in quel punto è tra 0 e 2 metri. Come si vede chiaramente (foto 1), all’imboccatura del porto, vicino al punto dove si trova il relitto di cui si parla nell’articolo, è presente una linea batimetrica all’interno della quale la profondità è inferiore ai due metri. Ancora più chiaro se si accede alla modalità Sonarchart (foto 2), dove vengono indicate zone con profondità inferiore ai 1,5 metri. Queste informazioni sono facilmente accessibili sul nostro sito: https://webapp.navionics.com/?lang=en#boating@14&key=cuq%7BFmsymA L’immagine presente sul vostro sito (foto 3) è invece stata creata dalla app Navionics, modificando i settaggi per elevare di un metro il livello del mare, quindi il punto di sonda risulta di 3 metri, mentre, come si vede sopra (foto 1 e 2), con la corretta visualizzazione della carta, risulta di 2 metri. Inoltre l’immagine è ad una scala troppo bassa per vedere tutti i dettagli che vediamo nelle schermate sopra”.
Dunque, contattata la Navionics per capire con quel “modificando i settaggi” cosa si intendesse affermare, ci viene risposto che utilizzando la app probabilmente si è incappati in qualche modifica di modalità.
Non sappiamo con esattezza quale carte nautiche abbia utilizzato la donna svedese e ci dispiace aver eventualmente citato Navionics impropriamente. La Navionics è molto accreditata nel settore e alcuni naviganti pontini, a cui avevamo chiesto di verificare cosa indicasse nel tratto di Rio Martino, ci avevano confermato i tre metri. Avranno sbagliato modalità!
Intanto la polemica si è spostata sulla barra sabbiosa all’imbocco del porto canale e all’aggiornamento delle carte. Approfittando del contatto con Navionics, ci viene spiegato che cartine del tipo foto 1 vengono aggiornate in base alla documentazione ufficiale, avvisi, ordinanze e quanto altro e non è immediata, mentre le cartine del tipo foto 2 vengono aggiornate in base ai dati forniti dagli utenti. La Navionics ha milioni di utenti. Una volta acquisiti nuovi dati, il tempo di aggiornamento è di circa 10 giorni.
Tornando a Marika, apprendiamo in queste ore che la solidarietà non si arresta. A Sabaudia qualcuno avrebbe manifestato la volontà di donarle un’altra barca con cui proseguire la sua avventura e c’è stato un interessamento da parte di alcuni operatori del Pronto intervento sociale del Comune di Latina. La donna, intanto, resta ospite del camping Rio Martino. Prossima sfida trovare i soldi necessari alla rimozione del relitto per la quale ha ricevuto diffida da parte della Capitaneria di Porto.