Oggi in commissione Trasparenza del Comune di Latina il caso del parco pubblico Cottignoli-Petrucci nel quartiere Q4 il cui servizio di apertura e chiusura, a carattere di volontariato e gratuito, è stato assegnato all’associazione culturale “Stefania Ferrari” che ne aveva fatto richiesta. A ritirare le chiavi il consigliere di Latina Bene Comune Gianni Rinaldi che, come emerso in commissione, si occupa personalmente di aprire e chiudere il cancello del parco comunale. Evidenziati da parte dell’opposizione rilievi tecnici sull’iter di assegnazione del servizio e di opportunità politica attesa la commistione e il familismo presunti alla base dell’intera operazione e il ruolo assunto dal consigliere che ha ritirato le chiavi e che in veste di socio dell’associazione apre e chiude il parco da circa un mese. La discussione ha assunto toni molto accesi. Di seguito il video che ne anticipa i contenuti.
Dopo una breve introduzione sull’argomento, richiesto dalle opposizioni, da parte della presidente Matilde Celentano che ha relazionato sulle condizioni del parco sulla base di un suo sopralluogo che le ha consentito di parlare con gli utenti lamentatisi della precarietà del muretto all’ingresso di bulloni lenti delle giostrine per i bambini, ha preso la parola la consigliera Giovanna Miele, prima firmataria del punto all’ordine del giorno.
Tutto è nato, ha spiegato la consigliera da un post pubblicato sulla pagina Facebook istituzionale del Comune di Latina nel quale si ringraziava l’associazione “Stefania Ferrari” per lo sfalcio d’erba in vista dell’imminente apertura. La consigliera ha chiesto informazioni al Servizio ambiente per sapere come mai lo sfalcio dell’erba non era stato eseguito dalla ditta incaricata. Miele ha poi riferito di aver appreso in quella circostanza che le chiavi del parco erano state consegnate ad un consigliere comunale di maggioranza e che a seguito della sua “visita” presso l’ufficio il post sulla pagina Facebook era stato rettificato, per cui il Comune di Latina ringraziava l’associazione in questione per aver rimosso l’erba sfalciata precedentemente. A questo punto, la consigliera ha detto di aver presentato istanza di accesso agli atti, contenente la richiesta eventuale di patto di collaborazione da parte dell’associazione, l’autorizzazione rilasciata, i verbali di restituzione delle chiavi del soggetto che precedentemente si occupava dell’apertura e chiusura del parco e di consegna delle chiavi all’associazione “Stefania Ferrari”, la relazione sull’agibilità del parco e una serie di altri documenti. Poi ha elencato i documenti acquisiti attraverso l’accesso agli atti, insufficienti a suo dire a dimostrare la trasparenza dell’assegnazione. In base alla documentazione in suo possesso è emerso che le chiari erano state restituite al Comune dall’associazione di protezione civile “Noi ci siamo” l’11 gennaio 2018, che l’associazione “Stefania Ferrari” aveva presentato proposta per il servizio apertura/ chiusura del parco il 10 maggio 2018, da svolgersi gratuitamente fino al 31 ottobre nelle more della giusta assegnazione della gestione dell’area verde, che il 15 maggio 2018 il dirigente del servizio Ambiente del Comune di Latina, il geologo Sergio Cappucci, vista la richiesta dell’associazione e vista la polizza assicurativa della Italia Assicurazioni contratta dalla stessa aveva autorizzato l’associazione “Stefania Ferrari” all’apertura e chiusura del parco Cottignoli-Petrucci fino al 5 ottobre 2018 e infine che in data 17 maggio 2018 il consigliere Gianni Rinaldi aveva ritirato le chiavi per conto del presidente dell’associazione.
A questo punto la consigliera ha emesso in evidenza quanto segue: che le chiavi del parco erano state consegnate senza che vi fosse una relazione di agibilità del parco, atteso che le chiavi sarebbero state restituite dall’associazione “Noi ci siamo” a cui era stato comunicato che l’area sarebbe stata presto oggetto di lavori di messa in sicurezza; che l’assegnazione del servizio, sia pure a titolo gratuito, non era avvenuto sulla base di una pubblico avviso; che agli atti non vi era lo statuto e l’atto costitutivo dell’associazione “Stefania Ferrari”; che la medesima non risultava iscritta all’albo comunale delle associazioni; che il consigliere Gianni Rinaldi aveva ritirato le chiavi per conto del presidente dell’associazione “Stefania Ferrari” senza alcuna delega formale; che la polizza assicurativa non avrebbe avuto ragione di esistere atteso che il servizio prestato era limitato alla sola apertura e chiusura del cancello.
A tutto ciò Miele e gli altri consiglieri di opposizione ne hanno fatto una questione di opportunità politica dal momento che il consigliere Rinaldi aveva assunto il ruolo di esecutore “a gratis” del servizio comunale, attraverso un’associazione “amica” di Lbc, nelle more della giusta assegnazione, autorizzato dal dirigente “vicino” al movimento di Lbc, con una polizza assicurativa “in proprio”.
L’assessore all’Ambiente Roberto Lessio ha replicato che l’associazione “Stefania Ferrari” esiste, perché ha fornito il numero della partita Iva, e che è un sodalizio accreditato dal momento che “già svolge lo stesso servizio per il parco Faustinella di Latina Scalo”, che tutto l’iter è regolare e che è riconducibile ad una prestazione gratuita che consente al Comune di tenere il parco aperto nei mesi estivi. “Abbiamo voluto riportare alla legalità la gestione di questo parco, affidato alla Tartaruga e ceduto all’associazione di protezione civile sine titulo che a gennaio ha spontaneamente restituito le chiavi”, ha detto Lessio aggiungendo anche che il consigliere Rinaldi ha ritirato le chiavi per conto dell’associazione, come scritto nel documento fornito dagli uffici alla consigliera Miele.
Il capogruppo di Lbc Dario Bellini ha confermato che il consigliere Rinaldi è socio dell’associazione “Stefania Ferrari” a segnalare il fatto che a suo dire non ci sarebbe stato nulla di scandaloso nel ritiro delle chiavi per conto del presidente e che da sempre, come molti altri consiglieri, svolge attività di volontariato. Infine, ha aggiunto che “non serviva l’acquisizione né dello statuto dell’associazione né dell’atto costitutivo né dell’iscrizione all’albo delle associazioni”.
Anche il consigliere Oliver Tassi ha ricondotto il discorso al valore del volontariato pur riconoscendo parzialmente alcuni vizi di forma come ad esempio l’aver ceduto le chiavi senza una delega del soggetto autorizzato.
Il tutto si è svolto in un clima teso e burrascoso, mentre l’argomento è stato aggiornato ad una successiva seduta. A margine della commissione Trasparenza, il consigliere Rinaldi che si apprestava a raggiungere l’aula per prendere parte alla successiva commissione – in programma quella della Cultura – ha riferito di essersi iscritto all’associazione “a gennaio 2018”, che i “testimoni” della sua presenza al parco sarebbero poco attendibili dal momento che quando va ad aprire al mattino e quando va a chiudere la sera “non c’è mai nessuno” e che l’associazione “Stefania Ferrari” avrebbe riconsegnato le chiavi al Comune. Una dichiarazione quest’ultima che non si è ben capito se fosse a titolo “provocatorio” o se invece alla luce del clamore suscitato dal caso corrispondesse ad una reale decisione.
Di seguito i comunicati stampa sull’argomento da parte delle forze politiche
LE CHIAVI del PARCO e L’OPPORTUNITÀ POLITICA
Il Comune affida l’apertura e la chiusura del parco Cottignoli-Petrucci in Q4 (Via Cimarosa) ad un’Associazione.
L’atto che affida le chiavi del cancello del parco cita espressamente il nome del presidente per la consegna, ma in calce viene scritto a mano che “x consegna” firma un associato, ma non un associato normale, bensì un consigliere comunale LBC. Non c’è agli atti una delega da parte del presidente nei confronti del consigliere che per nome e per conto del presidente firma e prende le chiavi.
La maggioranza trova tutto questo assolutamente normale. Un Dirigente dell’Ente (di provenienza LBC) prende le chiavi di un parco comunale e le affida ad un Consigliere di LBC.
E’ politicamente inappropriato permettere questa commistione.
Eppure urla e invettive non sono state risparmiate a difesa di questa modalità che fa male, fa purtroppo malissimo all’immagine di un’amministrazione che propugna trasparenza e legalità in ogni occasione.
Commistione e familismo non sono reati, ma non sono accettabili da parte di chi amministra una città.
Non più.
Se la legge consente che un consigliere comunale prelevi le chiavi per conto del legittimo affidatario del servizio di aprire e chiudere un parco pubblico, ciò non significa che non sia politicamente inopportuno, inaccettabile e finanche dannoso per una comunità. Passa il concetto che chi è amico della maggioranza sia affidabile e onesto, può prendere le chiavi di un bene pubblico senza delega, mentre tutti gli altri sono “inaffidabili e disonesti”.
Non è accettabile che a garanzia basti essere di LBC.
Questa modalità, che fa intendere che ci sono figli e figliastri, non la possiamo condividere: onesto e pulito se proveniente dal “mio gruppo politico e culturale”, non affidabile e disonesto se appartiene ad altri gruppi?
Non è questa la rappresentazione corretta di ciò che è la nostra città.
Nicoletta Zuliani
A margine della Commissione Trasparenza presieduta da Matilde Celentano sulla questione relativa al parco Cottignoli-Petrucci in Q4, non rimane che riflettere sulla superficialità politica di questa amministrazione che fa della trasparenza e della legalità la sua missione, trascurando che questa passa però per una burocrazia, che è certa nei suoi passaggi amministrativi e soprattutto che l’iter amministrativo di una pratica non è uno sport!
Per ricostruire la vicenda bisogna risalire a un post apparso sulla pagina Facebook del Comune di Latina,dove si sono susseguiti commenti di utenti che ci hanno fatto sorgere dubbi sulla gestione del parco. Per questo la consigliera Giovanna Miele ha chiesto l’accesso agli atti, e successivamente la convocazione della commissione presieduta da Matilde Celentano.
È emerso che le chiavi del parco sono custodite da un consigliere comunale di LBC, che sarebbe socio dell’associazione che ha ottenuto l’autorizzazione ad aprire e chiudere il parco. Ma è su questa modalità che si concentrano i nostri dubbi. Premesso che non possiamo che essere contenti che il parco di Via Cimarosa sia aperto e a disposizione della cittadinanza, dobbiamo notare e sottolineare che non c’è stata mai nessuna manifestazione di interesse e nessun interpello interno per dare modo ai dipendenti comunali di farsi carico della gestione del parco. C’è stata semplicemente la domanda di un’associazione, la consegna delle chiavi al consigliere comunale che sarebbe socio di essa, e nessun patto di collaborazione sottoscritto. Negli atti esaminati dopo la richiesta di accesso, non sono stati trovati statuto e atto costitutivo dell’associazione che deve gestire ora il parco. C’è invece un’assicurazione che secondo noi è persino superflua perché quel giardino, in questa modalità, è tutt’ora in carico al Comune.
È evidente che l’ente comunale affida le chiavi di un luogo pubblico senza le opportune verifiche e senza un’istruttoria adeguata. Ma dove è finita la tanto decantata trasparenza? Tra i documenti si trovano solo una richiesta e un’autorizzazione all’apertura/chiusura dei cancelli e un ritiro delle chiavi senza alcuna delega. Quando affidiamo un luogo pubblico, anche per un servizio minimo, dobbiamo sapere chi ce lo chiede, chi sarà delegato e a fare cosa.
Noi invece oggi in commissione abbiamo supposto e pensato, perché risposte ufficiali dall’assessore non sono emerse.
Ma noi dell’opposizione per la maggioranza siamo infami, perché chiediamo certezza nei passaggi istituzionali e perché non ci stiamo all’arbitrarietà, e non ci stiamo a una gestione in cui possa passare il principio che gli amici sanno e gli altri chissà! Chiediamo che ci sia chiarezza o dobbiamo credere che i patti collaborativi, la solidarietà, il volontariato, la legalità siano solo ed esclusivamente slogan che mascherano una politica ben diversa, tanto criticata, ma che sembra invece molto attuale.
Ribadiamo l’inopportunità della scelta di non ricorrere ad una manifestazione d’interesse pubblico per far riaprire il parco, per optare, al contrario, per azioni di eventuale emergenza, perché a questo punto speriamo vivamente si tratti di questo.
Quanto accaduto per il parco in Q4 potrà anche essere regolare, ma evidenzia che i beni comunali sono gestiti da questa maggioranza come fossero cosa propria e non cosa pubblica, un bene di una famiglia ristretta. Ribadiamo, ben venga l’apertura del parco, anzi, ringraziamo i volontari, i cittadini collaborativi, le associazioni che svolgono un ruolo fondamentale in questo territorio. Ma mai il volontariato deve sostituirsi ai doveri di un’amministrazione di garantire la correttezza delle procedure.
Le regole sono regole, e vanno rispettate. Altrimenti dobbiamo pensare che per alcune persone esiste una corsia preferenziale e questo è inaccettabile.
Giovanna Miele, Giorgio Ialongo, Alessandro Calvi, Andrea Marchiella, Raimondo Tiero, Massimiliano Carnevale, Matilde Celentano
Le foto del parco e della seduta odierna della commissione Trasparenza del Comune di Latina