E’ la Systema Ambiente spa, con sede a Brescia, l’acquirente della partecipazione del 51% di Ecoambiente. C’è quindi una nuova proprietà per la discarica di Latina. La risposta è arrivata dal giudice Francesco Cina con proprio atto indirizzato alla curatela fallimentare di Latina Ambiente per gli adempimenti di cui all’articolo 2470 del Codice civile.
Dopo l’offerta presentata dalla società Paguro per 2,5 milioni di euro, la Systema Ambiente è stata indicata dall’amministratore delegato di Ecoambiente quale altro acquirente interessato alla partecipazione finita all’asta al medesimo prezzo.
Dunque, il gruppo Cerroni entra a pieno titolo nella discarica di Borgo Montello gestita da Ecoambiente. La Systema Ambiente è composta al 29,27% dalla Formica Ambiente S.r.l: l’84% di questa società è detenuto dalla Secor Servizi che appartiene per il 100% alla Giovi S.r.l. il 50% della quale è di proprietà della famiglia Cerroni; si passa poi alla Investimenti ecologici s.r.l. (che detiene il 25,10% delle quote della Systema ed è di proprietà sempre della famiglia Cerroni). Il 25% della Systema Ambiente S.p.a è controllata dalla Società ecologica meridionale impianti smaltimento a responsabilità limitata che, attraverso una serie di partecipazioni, riporta sempre alla Giovi s.r.l.. Stesso discorso per la Comedi Impiant s.r.l. (che controlla il 12,55% delle società) mentre la Petromarine Italia srl (che controlla il 7,53% della Systema impianti) è controllata per il 100% dalla Giovi s.r.l.
Il timore è che presto la discarica di Borgo Montello riapra i battenti. La Ecoambiente è titolare di un progetto di sopraelevazione di 400mila metri cubi sul lotto B, di prossima autorizzazione – cita la perizia dello studio Alaia redatta per la vendita all’asta del 51%, e della futura probabile concessione di un ulteriore milione di metri cubi di un nuovo invaso denominato lotto C.
Ora non bastano le rassicurazioni dell’amministrazione comunale di Latina che vedeva nel passaggio di proprietà (le dichiarazioni rese in occasione dell’offerta di Paguro) un inutile investimento a fronte del fatto che a Montello era possibile, anzi dovuta, la solo bonifica del post mortem. C’è una delibera della giunta regionale, la 199/2016, che prevede esattamente l’opposto.
La perizia dello studio Alaia sottolinea l’importanza “dell’autorizzazione già in essere che consente alla Ecoambiente di realizzare un polo impiantistico composito di un impianto di trattamento biologico e un impianto per la valorizzazione della frazione organica raccolta in modo differenziato per la produzione di compost di qualità”. Insomma, altro che discarica chiusa e avvio del post mortem.
Del resto anche le notizie provenienti da Roma non lasciano ben sperare. Sull’edizione odierna di Repubblica viene riportata la notizia che è andata deserta la gara per trasferire fuori regione 80mila tonnellate di scarti l’anno trattati negli impianti di Salario e Rocca Cencia. Prevista una nuova emergenza a luglio con l’esaurimento del cosiddetto “quinto d’obbligo”.