L’impianto per la digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti e la produzione di bio-metano sarà realizzato a Latina Scalo, come da autorizzazione. Lo afferma l’amministratore di Recall Latina, Paolo Rinaldi, replicando ad alcune delle criticità sollevate dal consigliere comunale Nicola Calandrini nell’ultimo question time.
“Dispiace che la foga della campagna elettorale – attacca – possa portare ad affrontare temi fondamentali senza il necessario confronto e approfondimento. Siamo certi che la posizione espressa dal consigliere comunale Nicola Calandrini, contrario al progetto dell’impianto di trattamento della frazione organica della raccolta differenziata di Latina Scalo, sarebbe stata invece completamente favorevole se avesse partecipato al convegno che è stato organizzato da Federlazio nel giugno scorso per presentare il progetto di Recall Latina.Sul sito www.bio2gas.com si possono visionare tutti gli interventi: se non fossero sufficienti c’è sempre la disponibilità ad un incontro”.
Per l’amministratore delegato “è indispensabile che tutti comprendano l’importanza dell’economia circolare, di cui la raccolta differenziata ed i relativi impianti di trattamento sono parte integrante, quale unico approccio ecosostenibile per salvaguardare il presente e futuro del Pianeta e dei nostri figli”.
“Ad oggi – spiega Rinaldi – sono tre i macro-problemi ambientali che affliggono il pianeta: l’effetto serra che causa il surriscaldamento, dovuto dall’utilizzo enormemente preponderante, ancora oggi, di energia e carburante non rinnovabile; l’impoverimento dei terreni di materia essenziale, come il fosforo, a cui si supplisce tramite miniere che stanno esaurendosi, appunto non rinnovabili; l’inquinamento atmosferico nei centri urbani, principalmente polveri sottili emesse da auto a carburante tradizionale e caldaie vetuste. Un modello di sviluppo eco-sostenibile deve rispondere a queste problematiche”.
“L’impianto di Recall Latina, che sorgerà nell’area industriale di Latina Scalo, opera perfettamente nell’ambito dell’economia circolare – precisa l’amministratore delegato -: attraverso la digestione anaerobica, l’organico della raccolta differenziata viene trasformato in fertilizzante per l’agricoltura e in metano, cioè carburante pulito per le auto, contribuendo in modo sensibile alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e delle polveri sottili nell’atmosfera. La materia organica torna alla terra e all’agricoltura da dove proviene”.
L’Ad Rinaldi inoltre respinge ogni ipotesi ventilata di illegittimità dell’autorizzazione rilasciata: “Va sottolineato come l’iter autorizzativo del progetto sia durato ben cinque anni ed abbia visto l’acquisizione di numerosi pareri favorevoli di altrettanti enti pubblici, che sono stati presentati in Conferenza dei Servizi sia al Comune di Latina che alla Provincia, quali: Valutazione d’Impatto Ambientale della Regione Lazio, Ministero dell’Interno (Vigili del fuoco), Arpa, Soprintendenza belle arti, paesaggio ed archeologica, Piano di Assetto idrogeologico del Consorzio Bonifica Agro-Pontino. Ostacolare la realizzazione di questi impianti porta al fallimento della raccolta differenziata. Una situazione di cui si gioverebbe soltanto l’old-economy del rifiuto. E non crediamo sia questo il futuro che desideriamo”.
Nessun accenno da parte dell’Ad di Recall Latina alla questione urbanistica sollevata da Calandrini. Il consigliere capogruppo di Fratelli d’Italia, candidato alla Camera per il voto del prossimo 4 marzo, ha detto che anche se la location prescelta per la realizzazione dell’impianto ricade in area industriale come da Piano regolatore generale, il Consiglio comunale di Latina avrebbe dovuto esprimere il proprio parere, sentita la commissione urbanistica, vista l’assenza di piano di lottizzazione e/o di Piano particolareggiato, come previsto dall’articolo 8 delle norme attuative. Un passaggio omesso che il consigliere porterà all’attenzione della Procura della Repubblica.
L’amministratore delegato di Recall colloca il realizzando impianto in una posizione centrale rispetto all’obiettivo di economia circolare. Una logica ambizione a fronte dell’investimento che l’azienda si appresta ad effettuare, ma… L’assessore all’ambiente del Comune di Latina, Roberto Lessio, nel corso del question time in cui era impegnato a rispondere all’interrogazione presentata da Calandrini, ha detto che “non c’è nessun accordo tra l’azienda autorizzata per la realizzazione dell’impianto in questione e l’azienda speciale Abc né ci sarà, perché il Comune di Latina insieme ad altri comuni a Nord della provincia di Latina realizzerà e gestirà un impianto pubblico per i rifiuti organici e che tale impianto non sarà realizzato nel comune di Latina”. Un “dettaglio” che sembra essere sfuggito all’Ad di Recall. Eppure potrebbe portare la società a rivedere l’investimento programmato su Latina Scalo: se i principali potenziali clienti (il comune capoluogo e gli altri comuni) conferiranno la frazione organica dei rifiuti urbani nell’impianto pubblico, di cui ha dato notizia Lessio, con quale materia prima l’impianto Recall potrà produrre abbastanza bio-metano da rendere l’intera operazione sostenibile da un punto di vista economico? A meno che il mancato accordo con l’Abc non sia così inamovibile come dichiarato da Lessio.