Se per l’ex sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo il bando per la scelta del direttore generale dell’Abc è “preconfezionato”, per i consiglieri dem Enrico Forte e Nicoletta Zuliani è “su misura”.
“L’Abc di Coletta – affermano oggi i due consiglieri del Partito democratico – si sta rivelando sempre più una scelta incauta e foriera di problemi: quello che si imputava al bando dei rifiuti del commissario, ovvero che fosse eccessivamente restrittivo e non in linea con il codice degli appalti come poi confermato dall’Anac, possiamo dirlo sull’avviso per il direttore dell’azienda speciale Abc: si direbbe quasi cucito su misura. Da pochi giorni è noto il bando per la scelta del Direttore Generale: i requisiti delle competenze ristrette alla sola regione Lazio e nell’ambito di sole aziende pubbliche è evidentemente rivolto a favorire l’ingresso a tale ruolo ad una fattispecie molto precisa”.
Il sospetto, l’accusa dem si basa sulla girisprudenza che “consente che si determinino discrezionalmente i requisiti di partecipazione in relazione alle peculiarità del servizio da espletare, purché non costituiscano un’indebita restrizione all’accesso alla procedura di scelta”. “E’ un principio generale – precisano Forte e Zuliani – ma non per questo non applicabile nello specifico, che include l’affidamento di beni e servizi come anche la scelta di figure”. A tal proposito citano il pronunciamento del Consiglio di Stato – sezione V – del 13 ottobre 2005 numero 5668: “E’ ammessa la facoltà di indicare tra i requisiti soggettivi necessari […] anche requisiti specifici ed ulteriori rispetto a quelli fissati a livello normativo solo se l’accesso alla procedura non è indebitamente ristretto, se vi sono esigenze concrete imposte dalla natura dell’affidamento che giustificano tale eccezione e se le previsioni particolari sono proporzionali alla scopo da perseguire e ragionevoli nella loro configurazione”.
“Non vediamo perché, invece di allargare la scelta – commentano i consiglieri di opposizione – dobbiamo restringerla: oltre a non essere in linea con quanto la giurisprudenza suggerisce, rischiamo di esporre l’ambito della gestione dei rifiuti a pressioni che non vogliamo”.
“Le forzature fatte per la costituzione dell’Abc sono troppe – continuano Zuliani e Forte -, a partire dall’annullamento della gara dei rifiuti: bastavano poche modifiche per avere un bando perfetto. Come si è arrivati a far fallire la partecipata dei rifiuti per poi acquisirne il ramo d’azienda (che, ricordiamolo, può consentire l’assunzione di tutti i lavoratori) è un altro vulnus nell’iter delle scelte della maggioranza: prima non alziamo un dito per evitare di farla fallire e poi ne acquisiamo una parte a fallimento avvenuto”.
“La scelta dei membri del consiglio di amministrazione, ma soprattutto il piano finanziario ancora indefinito in alcune parti (come il compenso al direttore generale) e in altre con errori grossolani (l’IVA messa tra i ricavi)” costituisco per i due consiglieri dem alcuni degli ulteriori elementi critici di questa vicenda.
“E ricordiamoci che qualsiasi errore con conseguenze economiche sul bilancio dell’azienda verrà ripianato con i soldi dei cittadini”, avvertono Forte e Zuliani.
I due consiglieri concludono affermando che si si trova di fronte ad “un’amministrazione debole nelle risposte a cose semplici ma spericolata nella gestione di questioni altamente complesse come quella dei rifiuti; spericolata rischiando i soldi dei cittadini”.