Brogli elettorali nel bel mezzo del congresso provinciale di Latina del Partito democratico. A segnalarli è la candidata Nicoletta Zuliani, consigliere comunale di Latina e presidente della commissione Trasparenza che probabilmente non avrebbe mai immaginato di doversi rivolgere alla commissione di garanzia del suo partito. “Nel circolo di Maenza domenica si è tenuto il congresso per la scelta del candidato alla segreteria provinciale del Pd – scrive in un comunicato stampa – ed è stato riportato che la totalità degli iscritti, ovvero 24, avesse espresso il proprio voto. A seguito di verifiche ho appurato che un bel numero degli iscritti contattati non si era invece proprio recato alle urne. E’ un fatto pesante che getta discredito su un partito che a fatica sta cercando di mantenere la fiducia di un paese, di un territorio”.
Zuliani ha scelto di impegnarsi in questo congresso provinciale per dare un contributo politico che andasse oltre il suo impegno di consigliere comunale a Latina. “Con questo spirito, insieme a tanti altri iscritti e non iscritti, sto partecipando ai confronti con gli altri candidati che si stanno tenendo nei 30 e più circoli del Partito Democratico: ascolto, incamero e propongo quello che secondo me si può migliorare e quello che non va assolutamente fatto politicamente. Anche per questo devo riportare il fatto serio di Maenza, a mio avviso grave, che mina pesantemente la fiducia nel Pd”.
“La mia candidatura – continua Zuliani – è nata proprio per offrire un altro modo di fare e contrastare prassi opache come quella attuata nel seggio del circolo di Maenza o come quelle di Gaeta in cui una parte consistente del partito oltre ad appoggiare un sindaco di centrodestra e non consentire l’iscrizione di una trentina di iscritti, celebra il congresso sulla strada, fuori di un bar – luogo assolutamente inappropriato e indecoroso – non permettendo la presentazione della lista. Questi episodi rischiano di invalidare tutto il lavoro che faticosamente tante democratiche e democratici onesti e volenterosi fanno nel silenzio e nella fedeltà a dei valori che poi miseramente vedono calpestati. Il congresso – conclude – è un momento alto di esercizio e di espressione di democrazia e il partito deve dimostrare di trovare al proprio interno le forze per neutralizzare queste cattive prassi. Lo sanno bene anche gli altri due candidati Salvatore La Penna e Andrea Calcagnini”.