Approvate ieri sera all’unanimità del Consiglio comunale di Sabaudia tutte le 17 proposte di osservazioni alla Vas relativa al Piano del Parco nazionale del Circeo adottato dalla Regione il 25 luglio 2017. “E’ un grande risultato per Sabaudia – hanno commentato a caldo dall’amministrazione -: il voto unanime, frutto di un processo di partecipazione e condivisione, è il massimo risultato possibile a tutela del territorio. Una compattezza mai vista prima, dobbiamo essere tutti orgogliosi”.
Sabaudia, attraverso il Consiglio comunale, ha posto al primo piano la tutela delle dune mettendo a fuoco con incisività soluzioni maggiormente contenitive al fenomeno dell’erosione, cercando spazi per migliori garanzie di accesso al mare soprattutto in favore dei portatori di handicap, e auspicando un allineamento della programmata revisione dei piani di utilizzazione degli arenili previsti dalla Vas con i processi in itinere. Sabaudia spera nell’accoglimento delle osservazioni approvate pensate e ragionate per le diverse aree del territorio e di sviluppo economico.
Restando in ambito costiero e di accesso al demanio marittimo, le osservazioni approvate all’unanimità dell’assise civica affrontano anche il tema della nautica e dei parcheggi.
“Tra gli obiettivi di sviluppo economico indicati nel Piano per il Parco – si legge nel corpo della delibera a spiegazione dell’osservazione numero 4 ‘Sviluppo nautica da diporto’ -, è quello di realizzare punti di ormeggio attraverso l’installazione di pontili anche amovibili, Una darsena è prevista a monte del Diversivo Nocchia, affluente di Rio Martino. Ciò consentirebbe di incrementare l’attività turistica, tenuto conto che il territorio di Sabaudia comprende ambiti di indiscussa valenza ambientale, storica ed archeologica…”. Ok, ma non basta. Si può fare di più per il Consiglio comunale di Sabaudia che ha proposto non una darsena, come si legge nella Relazione ambientale del Piano, ma due. Si cerca il raddoppio, a compensazione della cassate previsioni del Piano regolatore generale approvato nel 1972 con l’introduzione del Piano territoriale paesaggistico.
“L’ipotesi di una darsena, da realizzare nelle vicinanze di Rio Martino, con annesso polo nautico, è un’indicazione molto rilevante anche per la valorizzazione turistica del territorio nord orientale di Sabaudia – si legge nella deliberazione -. Il Prg adottato nel 1972 prevedeva la realizzazione di un approdo turistico nel lago dei Monaci, e di una ‘Zona Portuale’ (magazzini, opifici, laboratori, depositi, piccoli cantieri) sul lato orientale del bacino”. Tali previsioni, insieme ad altre, sono venute meno, si spiega. Ecco dunque l’occasione di riscatto. Il Consiglio comunale ha proposto la modifica di previsione da una a due darsene alla sinistra di Rio Martino, a monte del Diversivo Nocchia. Una follia? “Va ricordato in proposito – si legge nella delibera – che nello ‘studio per il Piano di Gestione del Parco’ (lo stesso che prevedeva la chiusura della Migliara 53, ndr), elaborato dalla Società Acquater di Roma nel 1988, erano previsti bacini lacustri, in alcune zone di retroduna (da realizzare mediante escavazioni sotto falda idrica) per l’insediamento di avifauna ‘dolcicola’. Tutto ciò può inoltre favorire lo sviluppo del ‘pescaturismo’”. Vedremo, nell’immediato futuro, se questa osservazione alla Vas potrà essere recepita.
Stesso discorso vale per il tema parcheggi che viene affrontato nell’osservazione numero 5: “Localizzazione parcheggi di scambio per l’accessibilità al litorale”. La proposta/osservazione è “di aggiungere altri parcheggi di scambio a quelli previsti nel Piano in prossimità dell’incrocio della Migliara 49 e nel tratto intermedio fra la stessa Migliara e Bella Farnia, localizzando gli stessi in aree più interne e/o vicino a lottizzazioni o nuclei edificati, anche esternamente al perimetro del Parco, nonché nell’area dell’ex Poligono Militare, rimandando comunque tale previsione ad un piano unitario di accessibilità al litorale e di mobilità sostenibile, anche con piste pedo-ciclabili, da concordare con gli Enti Locali interessati”. “Le aree di sosta, realizzate utilizzando le tecniche dell’ingegneria naturalistica – si legge nella delibera di Consiglio -, potranno essere dotate di strutture logistiche e di servizi a carattere stagionale e di facile rimozione”.
Qualunque sia il destino delle osservazioni proposte, va riconosciuta al Comune di Sabaudia (certamente il più interessato dal Piano del Parco) la volontà e l’impegno di non lasciare nulla di intentato per migliorare le opportunità di sviluppo del territorio. L’amministrazione comunale in carica poteva starsene in disparte e attendere che fossero i cittadini a presentare le eccezioni in base ai loro singoli interessi. Cosa che avverrà comunque. L’impronta che si è voluta dare invece, con il metodo della partecipazione e condivisione che inizialmente ha creato malintesi e problemi organizzativi, è a carattere generale, tenendo conto l’interesse della comunità. Perché come ha detto il mese scorso il sindaco Giada Gervasi “il Piano non è solo del Parco, il Piano è anche del Comune di Sabaudia”.
Una precisazione volta a superare forse quella forbice istituzionale che ha storicamente separato via Carlo Alberto dalla Piazza del Comune o viceversa. Un tentativo di “congiuntura” sottile… però. Nel corpo della deliberazione approvata ieri dal Consiglio comunale, nelle motivazioni che precedono i testi delle singole osservazioni, qualche passaggio è stato scritto con il tono del rimbrotto all’ente del Circeo, riacutizzando vecchi scontri sulle procedure seguite nella redazione del Piano del Parco. Forse si poteva evitare, o forse no. Qualcuno probabilmente ha ritenuto che il consenso della comunità, rafforzato dalla condivisione dell’opposizione, lo si sarebbe potuto trovare più facilmente mantenendo il distinguo di sempre.