Salvatore De Monaco, esponente di Msi-Destra nazionale, contesta la procedura con la quale il Comune di Latina ha collocato a riposo tre suore insegnanti nelle scuole dell’infanzia di Borgo San Michele e Borgo Faiti. E non solo. De Monaco contesta l'”inarrestabile la battaglia ideologica del sindaco Coletta e di Lbc contro le scuole materne gestite dalle suore sul territorio comunale, in particolare nei posti dove il legame con la comunità è ancora più sentito”.
“La notizia pubblicata oggi dalla stampa locale – commenta l’esponente di destra – che racconta come il Comune, con una semplice lettera inviata i primi di agosto, abbia deciso di interrompere unilateralmente per sopraggiunti limiti di età il rapporto con tre suore che insegnavano nelle scuole dell’infanzia di Borgo San Michele e Borgo Faiti, non può che suscitare sgomento e preoccupazione. In primo luogo non si tiene conto della convenzione ancora vigente del ’97, confermata poi con delibera di consiglio comunale dal Commissario Barbato, che fissava a 70 anni l’età per la cessazione del servizio delle religiose, proprio per il loro particolare impegno nei confronti dei piccoli alunni. Sarebbe dunque stato necessario un passaggio formale in Consiglio Comune e non una semplice lettera per modificare le norme vigenti. In secondo luogo si conferma ancor di più la battaglia ideologica della sinistra estrema rappresentata da Coletta che tenta in tutti i modi di estirpare radici e valori fondanti della nostra comunità, senza tenere in alcuna considerazione la continuità didattica e i rapporti instaurati sul territorio”.
“E’ palese – conclude De Monaco – il tentativo di statalizzazione coatta delle scuole paritarie, da sempre vanto e fiore all’occhiello della nostra comunità cittadina e dei nostri borghi. Un tentativo iniziato già lo scorso anno anno e che proseguirà anche nei prossimi anni, sotto la spinta e l’interesse di accrescere il potere e il prestigio di quei dirigenti scolastici presenti nelle fila di Lbc e che oggi siedono sui banchi del Consiglio comunale”.