Pasquale Capriglione, per tutti Lino Capriglione, è uno dei sei candidati alla carica di sindaco di Sabaudia. Consulente del lavoro, 45 anni, è padre di due figli. Un volto noto della politica cittadina: è stato consigliere comunale nel 2007, eletto nella maggioranza del compianto Sandro Maracchioni, e nel 2009 con il Pdl nella maggioranza di Maurizio Lucci. Spinto da amici a riprendere la strada della politica per contribuire alla propria città, si è rimesso in pista per la carica di primo cittadino. A lui abbiamo rivolto qualche domanda.
Capriglione, lei viene visto come l’uomo dell’ex sindaco Maurizio Lucci, una sorta di testa di legno. E’ così?
“Assolutamente non è così – risponde deciso -, penso che nella mia vita mi sono contraddistinto per le mie scelte. E’ stato Lucci a cercare me, per condividere questo percorso politico”.
Ad ogni buon conto lei rappresenta la continuità del governo targato Lucci…
“Rappresento un movimento civico e in questo percorso politico ho fatto una selezione delle persone. Per oltre 20 anni, ad eccezione della seconda giunta del generale Salvatore Bellassai, le amministrazioni comunali sono state interrotte da commissariamenti dell’ente. Quindi a Sabaudia non si può parlare di continuità. Ritengo invece che la mia scelta sulle persone che compongono la squadra possano garantire la stabilità di governo”.
Quale sarà l’elemento caratterizzante la sua amministrazione?
“Legalità, trasparenza e partecipazione e il fatto di lavorare in squadra”
E’ in concorrenza con altri cinque candidati sindaci, perché votare Lino Capriglione?
“La risposta potrebbe essere autoreferenziale. Penso di essere stato sempre coerente con le mie idee, non ho interessi personali e sono fiero di dirlo. Amo la mia città e ritengo di aver raggiunto un’esperienza tale da poter dare un contributo al rilancio di Sabaudia”.
Secondo lei, quali sono al momento le emergenze di Sabaudia. E quel è la priorità da affrontare nei primi giorni della nuova amministrazione?
“La vera emergenza di Sabaudia è quella occupazionale. La prima azione di governo, infatti, riguarderà il bilancio, fondamentale per la pianificazione e programmazione delle attività amministrative utili al rilancio dello sviluppo economico e sociale della città. Faremo interventi in tutti gli ambiti produttivi senza trascurare il sociale e la sanità. Partiremo da qui per affrontare l’emergenza occupazione”.
Da quante liste è composta la sua coalizione? Chi sono i suoi candidati alla carica di consigliere comunale?
“Due liste, con compagini omogenee in termini di quote di genere. I candidati consiglieri comunali sono rappresentativi di tutte le ‘categorie’. Nelle due liste imprenditori, liberi professionisti, under 30, perone che operano nell’associazionismo. Qualche nome? Maurizio Lucci, l’avvocato Letizia De Magistris, Francesca Benedetti ed Emmanuele De Piccoli (entrambi questi ultimi già consiglieri Pdl con me nel 2009)”.
Il commissario straordinario tra poco più di un mese lascerà il palazzo per affidarlo al nuovo sindaco. Cosa le è piaciuto dell’amministrazione di Antonio Luigi Quarto? Cosa non ha mandato giù?
“Il commissario straordinario ha fatto ordinaria amministrazione e anche qualcosa in più. Alcune cose le avrei gestite diversamente, nel senso che avrei lasciato che a decidere fosse stata un’amministrazione espressione della democrazia. Immagino che sia stato indotto dalla ‘tempistica’. Non mi chieda nel dettaglio a cosa sto facendo riferimento, non ho alcuna intenzione di fare polemiche. Sono dell’idea che Sabaudia abbia bisogno del rispetto istituzionale. La nuova amministrazione avrà la facoltà di modificare, laddove possibile, scelte che non condivide”.
Alcuni candidati sindaci hanno già chiarito i criteri in base ai quali, se eletti, procederanno alla nomina della propria giunta e da quanti assessori sarà composta con le relative deleghe. Lei come si sta organizzando?
“Siamo una squadra unita, non ci siamo posti il problema. I risultati elettorali determineranno scelte in linea con i principi democratici. Verificheremo l’eventuale necessità di un supporto tecnico, ma ritengo che gli assessori debbano esprimere un indirizzo politico per il quale non sono richieste necessariamente competenze tecniche. Va da sé che gli assessori saranno prevalentemente e forse tutti ‘interni’, scelti in base al risultato elettorale. Sarà una giunta coesa e pronta a governare e a dare risposte”.
Parco, urbanistica e lago sono temi ricorrenti a Sabaudia. Cosa prevede il suo programma?
“Ritengo che, poiché il Parco insiste nella città di Sabaudia, sia indispensabile un confronto continuo tra l’ente nazionale e l’amministrazione comunale. Il piano del parco è strumento urbanistico sovraordinato sia al Piano regolatore generale che ai Ptpr. Noi urbanisticamente punteremo al recupero e alla rigenerazione del suolo senza cementificazioni inutili. Il lago? E’ privato”.
Turismo e agricoltura, di cosa soffrono e qual è la sua ricetta?
“L’agricoltura è uno dei capisaldi del nostro programma, e nel mio ambito lavorativo opero molto spesso in questo settore. Nel mio programma di governo sono previsti interventi finalizzati a snellire la burocrazia che ostacola gli imprenditori dei diversi comparti, orticolo, florovivaistico e zootecnico. Istituiremo un ufficio ad hoc con le competenze idonee a supportare le imprese e la categoria. Il turismo soffre della mancanza di alcuni servizi. Necessari il piano sostenibile della mobilità che garantirebbe un maggior afflusso nei mesi di punta e la promozione del territorio per favorire gli arrivi negli altri periodi dell’anno congiuntamente allo svolgimento di eventi nazionali ed internazionali. Punteremo al turismo sportivo e per questo ci impegneremo al recupero dell’area ex Spes”.
Chi vincerà le elezioni a Sabaudia?
“Naturalmente noi, perché possiamo garantire stabilità alla nuova amministrazione comunale”.