L’inopportunità di nominare, quale responsabile dell’anticorruzione, il direttore generale del Comune non preoccupa l’amministrazione comunale di Latina. La novità arriva dalla commissione Legalità e Trasparenza, riunitasi oggi su richiesta del consigliere Raimondo Tiero per la discussione della mancata nomina del responsabile della prevenzione della corruzione da parte del sindaco Damiano Coletta e della sua giunta, dopo il “trasloco” di Pasquale Incarnato avvenuto oltre un mese fa. Un “vuoto” inspiegabile per chi ha fatto della trasparenza e della legalità il proprio segno distintivo per il buon governo cittadino.
Oggi a riferire sull’argomento, in seno alla commissione presieduta da Nicoletta Zuliani, è stato il vice sindaco Paola Briganti che, senza mai nominare il segretario generale Rosa Iovinella, ha sostenuto che nella normativa vigente non vi sarebbe alcuna indicazione contraria alla nomina del direttore generale a responsabile dell’anticorruzione dell’ente. Peccato che nelle disposizioni, ben riepilogate anche nel sito dell’Autorità nazionale anti corruzione, si stabilisce che quando il responsabile della prevenzione della corruzione non coincide con il segretario generale viene individuato “di norma” e, dunque, preferibilmente, tra dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio, purché non abbiano responsabilità in settori tradizionalmente esposti al rischio corruzione; le funzioni di responsabile della prevenzione della corruzione possono essere anche affidate, con adeguata motivazione, al responsabile dell’area-vigilanza, sempre che sia dirigente o svolga funzioni dirigenziali. Questo per dire che…
Se la normativa stabilisce che un dirigente di aree “sensibili”, per esempio del settore Ambiente all’interno del quale si ha a che vedere con i rifiuti, non può essere nominato responsabile dell’anticorruzione, poiché ci si troverebbe in una condizione di controllore-controllato, logica vuole che, a maggior ragione, a maggior ragiona non potrà esserlo il suo “superiore”.
Briganti ha riferito in commissione che l’amministrazione ha fatto le sue valutazioni e che sulla base di altre esperienze municipali ritiene che la posizione del direttore generale non sia né incompatibile né inopportuna. In quanto alla “tempistica” della nomina del responsabile dell’anticorruzione “è in itinere il decreto di nomina del segretario generale”, appunto Rosa Iovinella – che non ha mai citato – che ricopre anche il ruolo di direttore generale.
La legittimità della sovrapposizione degli incarichi non ha convinto Tiero né il presidente Zuliani.