L’Amministrazione comunale di Latina valuterà l’opportunità di un’azione legale per il recupero integrale delle somme per ristoro nucleare dovute dal Governo, forte del riconoscimento, arrivato oggi nella riunione all’Anci, dell’assoluta esclusività della posizione del Comune capoluogo pontino rispetto agli altri Comuni che hanno presentato e vinto il ricorso per il rimborso per la servitù.
All’incontro promosso dall’Ancin (Associazione Nazionale Comuni Italiani Nuclearizzati), hanno partecipato anche il legale che ha avviato e seguito la causa per il maxi risarcimento ai Comuni con servitù nucleare e alcuni Comuni che in virtù delle normative successive al 2009 hanno acquisito diritti sulla ripartizione del ristoro. Per Latina – unico Comune tra gli intervenuti a non essersi costituito insieme agli altri per il recupero dei fondi in virtù della normativa del 2006 e che non ha beneficiato della parte di rimborso spettante ai Comuni limitrofi a quelli dove si trovano le centrali – era presente il vicesindaco Paola Briganti. “Una volta approfondite le tematiche legali conseguenti l’emanazione della sentenza – racconta il vicesindaco – riguardo il Comune di Latina, che si trova in una situazione di assoluta singolarità, il legale ha dato indicazione di considerare l’opportunità di costituirsi parte in causa in maniera autonoma e ha manifestato, a distanza di cinque anni, la sua perplessità per la mancata adesione da parte del commissario Nardone prima, dell’Amministrazione Di Giorgi poi, all’iniziativa che ha coinvolto tutti gli altri Comuni conclusasi con la vittoria della causa in primo grado”. Perplessità ieri palesate anche dall’ex sindaco Vincenzo Zaccheo.
“Stante l’esclusività della posizione del nostro Comune – conclude Briganti – l’Amministrazione valuterà nelle sedi opportune la possibilità di attivarsi dal punto vista legale per il recupero delle somme inerenti il ristoro visto che si tratta di risorse ingenti dovute in base a tale sentenza a tutti gli altri Comuni nuclearizzati”.