Un patto tra “sindaci” contro la discarica nucleare a Latina. L’ex consigliere Gianni Chiarato, al lavoro per la formazione di una propria lista per la partecipazione alle prossime elezioni amministrative, torna all’attacco sulla questione relativa al deposito nazionale che dovrà essere realizzato per conferire tutti i rifiuti radioattivi derivanti dal decommissioning di tutte le centrali nucleari d’Italia e di tutti i rifiuti radioattivi generati da altre attività. “Dei circa 90.000 metri cubi di rifiuti radioattivi che il deposito dovrà ospitare – spiega Chiarato -, circa il 60% deriverà dalle operazioni di smantellamento degli impianti nucleari, mentre il restante 40% dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca, che continueranno a generare rifiuti anche in futuro”. Il timore di Chiarato è che Borgo Sabotino sia scelto come location per il deposito nazionale.
Deposito nazionale, l’incognita della location
La localizzazione dell’impianto, infatti, non è stata ancora decisa. “ Il 2 gennaio 2015 Sogin – ricostruisce l’ex consigliere comunale – ha consegnato ad Ispra (Istituto Superiore per la Protezione Ambientale) la proposta di Carta delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) ad ospitare il deposito nazionale tra cui compare anche la Centrale di Borgo Sabotino. Per elaborare la Cnapi, Sogin ha applicato i Criteri di localizzazione stabiliti dall’Ispra con la guida tecnica numero 29 e indicati dall’Iaea con la Safety Guide numero 29. Nonostante Ispra abbia presentato lo scorso 13 marzo al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e al Ministero dello Sviluppo Economico la sua relazione (top secret) sulla proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) alla localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, il 21 luglio i ministeri dello Sviluppo economico e dell’ambiente hanno chiarito in una nota congiunta che, nonostante i tempi siano scaduti, non è stato ancora deciso il sito che ospiterà il deposito in quanto il percorso è complesso ed articolato”.
La posizione strategica di Latina, un rischio
Per Chiarato il rischio che Latina sia scelto come Deposito nazionale è elevato. “Tale rischio – afferma Chiarato – è dettato da ragioni strategiche connesse alla localizzazione del sito di Borgo Sabotino rispetto al resto d’Italia. La presenza di importanti porti nelle vicinanze (Civitavecchia in primis), di una rete ferroviaria e di arterie stradali ad alta percorrenza, la posizione baricentrica rispetto a tutte le infrastrutture nucleari presenti in Italia (le due più grandi centrali sono Latina e Garigliano) lasciano presagire un rischio elevato per i cittadini della città”.
Il patto tra candidati sindaco
Un rischio – sostiene l’ex consigliere – comune a tutti i cittadini “a prescindere dal colore politico, dal credo e dalla classe sociale” “E’ importante – prosegue – fare squadra e sfruttare competenze e rappresentanze politiche affinché si eviti che Latina diventi la discarica nucleare d’Italia, adottando il principio che prevenire è meglio che curare. Il territorio è altamente rappresentato sia a livello di parlamento che di Senato da quattro deputati e tre senatori che vivono in questa città e che saranno costretti a convivere con le scorie nucleari di tutta Italia qualora Latina venga identificata ufficialmente nel Cnapi. La politica è espressione del popolo e come tale deve unire le forze, a prescindere dall’appartenenza di partito, per combattere una battaglia che vale la salute di migliaia di persone. E per questo che propongo a tutti i canditati sindaci – conclude il ‘Patto contro il nucleare’, un patto attraverso il quale chiunque vincerà dovrà portare a livello nazionale la battaglia del nucleare per evitare che Latina diventi la discarica nucleare d’Italia”.