Presentato fuori concorso al Festival di Cannes, e diretto da Jodie Foster e con un cast di star come George Clooney, Julia Roberts e Jack O’Connell, Money Monster trae ispirazione dalla grande serie di film a tema crisi economica che lo hanno preceduto, inserendovi l’aggiunta di un ostaggio e di una ripresa che dà l’idea di essere girata in tempo reale.
Money Monster è un programma di spettacolo, non di giornalismo, sull’economia di Wall Street. A condurlo vi è Lee Gates (George Clooney). Nel bel mezzo di quella che sembrava essere una puntata come un’altra, si introduce in studio e nella diretta un uomo armato di pistola e bomba, che chiede a gran voce di avere delle risposte su come sia potuta crollare la società nel quale aveva investito i soldi. A guardare il tutto da dietro lo schermo non ci sono solo milioni di americani, ma anche la regista del programma, Patty Fenn (Julia Roberts), in una ricerca disperata di risposte e di una soluzione.
Jodie Foster, fortemente interessata al potenziale dei temi trattati, dirige un buon film limitando però il suo gusto personale, che invece avevamo potuto notare nei suoi precedenti film da regista, seguendo qui i canoni del genere e una sceneggiatura interessante ma dal valore discendente. La pellicola infatti mantiene vivo realismo e ritmo per due terzi della durata, ma è nell’ultimo terzo che la sceneggiatura si dimostra affaticata, giungendo ad una risoluzione finale che in parte vanifica quanto visto fino a quel momento. In ogni caso il pregio migliore del film è quello di avere un ottimo ritmo e di mantenere viva la tensione per gran parte del tempo, merito anche di una colonna sonora incalzante e incisiva che non passa inosservata. L’attualità del tema rendono l’opera interessante e assolutamente godibile, grazie anche alla sua durata di 98 minuti più che adeguata. Ad attrarre lo spettatore c’è soprattutto la presenza dei grandi divi protagonisti come George Clooney, che interpreta con gusto e verità i panni di uno show-man nel pieno del pericolo. La sua è con buona probabilità l’interpretazione migliore, in grado di regalare momenti di tensione e battute sagaci, per giungere ad una non indifferente evoluzione del personaggio. Julia Roberts ha un ruolo più statico in cabina di regia, ma anche lei non manca affatto di verità, riuscendo a trasmettere molto con il volto e la voce. Nota di merito anche per Jack O’Connell, in un ruolo più dinamico e dirompente che seppur perde di credibilità in alcuni momenti, riesce a ritrarre in maniera onesta l’uomo comune rimasto in mutande nel grande gioco dell’economia, con tutte le disperazioni che ne conseguono.
Il tema della crisi economica si mischia con la sempre attraente potenzialità dei media, riflessioni ben sviluppate che ci dimostrano anche di quanto indifferenti siamo diventati a ciò che vediamo accadere in tv, come se avvenisse su di un mondo lontano dal nostro. L’intento della regista, seppur senza adoperare grande inventiva, è comunque riuscito, confezionando un thriller ad alta tensione che nonostante i difetti rimane un prodotto che merita una visione attenta.
Money Monster – L’altra faccia del denaro è in sala dal 12 maggio nei cinema di Latina (Corso Multisala, Oxer), Aprilia (Multiplex Village Cinemas) e Terracina (Teatro Adriano).