Roberto Lessio, assessore all’ambiente del Comune di Latina, ha confermato oggi durante la seduta del question time, che l’amministrazione è ora intenzionata ad affidare il futuro del servizio di igiene urbana ad un’azienda speciale, eventualmente anche in forma consortile.
L’ultima verità di Lessio è arrivata puntuale in risposta all’interrogazione del consigliere Alessandro Calvi volta ad ottenere chiarimenti sul valzer di decisioni che l’amministrazione ha assunto da luglio ad oggi sulla spinosa questione del servizio di raccolta dei rifiuti del capoluogo pontino. Obiettivo di Calvi era anche quello di spingere la giunta a rendere edotto il Consiglio comunale sulle decisioni che attengono il servizio più importante della città, atteso che il dibattito in aula è fermo agli ordini del giorno approvati a novembre quando l’amministrazione di Latina Bene Comune aveva dichiarato con forza di voler procedere con una gestione in house. Ma oggi è cambiato di nuovo tutto. Colpa dell’ultimo parere del Consiglio di Stato.
Lessio ha riferito che il passaggio dall’in house all’azienda speciale è stato determinato da un ultimo parere del Consiglio di Stato, che di fatto avrebbe reso superfluo anche l’incarico – poi annullato – per il parere legale sulla fattibilità dell’in house a fronte del decreto Madia. “Il Consiglio di Stato ha ribadito che nei cinque anni successivi alla dichiarazione di fallimento di una società in controllo pubblico titolare di affidamenti diretti (è il caso della Latina Ambiente, ndr), le Amministrazioni pubbliche controllanti non potranno costituire nuove società, né acquisire partecipazioni in società già costituite o mantenere partecipazioni in società qualora le stesse gestiscano i medesimi servizi di quella dichiarata fallita”. Questione chiusa, niente in house e niente Formia Rifiuti Zero. Ora si naviga verso l’Azienda speciale. Non è un procedere a vista, secondo l’assessore: “Stiamo adeguando il piano industriale che avevamo predisposto per l’in house. Poiché il nostro obiettivo è quello di portare la differenziata almeno al 65% e poiché per ottenerlo è necessario il potenziamento del personale addetto alla raccolta, siamo in grado di porte affermare oggi che non solo resteranno impiegati tutti i dipendenti contrattualizzati con la Latina Ambiente, ma anche una parte significativa dei precari e della cooperativa”.
Rosee le previsioni anche in termini economici e finanziari dell’operazione. Durante l’esposizione della propria interrogazione, il consigliere Calvi aveva chiesto se l’amministrazione comunale fosse consapevole del fatto che almeno nei primi anni l’Azienda speciale potesse andare in sofferenza. Lessio ha riferito a tal proposito che con un Pef di 26 milioni di euro che stiamo per approvare, l’amministrazione prevede un risparmio consistente che costituiranno la giusta economia per avviare l’Azienda Speciale. “Nessun debito”, ha promesso l’assessore all’ambiente.
L’occasione di oggi ha fornito a Lessio l’occasione di tornare, sollecitato dagli interrogativi di Calvi, anche sulla questione del bando europeo “sospeso”. Calvi, nella sua esposizione, aveva ripercorso le fasi – drammatiche – della consapevolezza politica di dover esternalizzare il servizio e di affidarlo con una gara ad evidenza europea. Una necessità confermata anche dal commissario straordinario Giacomo Barbato, che durante la sua amministrazione ha pubblicato il bando, e dalla neo amministrazione di Latina Bene Comune che durante la campagna elettorale aveva sostenuto l’iniziativa di Barbato. “Cosa vi ha fatto cambiare idea?”, ha chiesto Calvi all’assessore. Lessio ha risposto che il bando per 128 milioni di euro per come era stato predisposto lasciava aperta la possibilità a tre soli operatori privati di parteciparvi poiché si richiedeva un’esperienza di almeno un anno in città con popolazione non inferiore a 120 mila abitanti. Un criterio insoddisfacente per l’assessore che oggi ha aggiunto un’altra novità: “La conferenza Stato-Regioni ha predisposto un nuovo testo-base che prevede che le società controllate da soggetti pubblici possono partecipare ai bandi”. Perché questa news se aveva appena confermato la strada dell’Azienda speciale? Forse il discorso bando non è stato archiviato del tutto. Potrebbe costituire l’ennesimo piano B di Latina Bene Comune in materia di servizio rifiuti? Quale società pubblico-privata sarebbe da gradire alla partecipazione eventuale di un bando nuovo di zecca?
Calvi dal canto suo ha ricordato i tempi strettissimi per la definizione della nuova gestione, chiedendo l’audizione dei curatori fallimentari della Latina Ambiente in commissione trasparenza per capire se ci sono i margini di un’ulteriore proroga.