Paura questa mattina a Le Piscine di Ponza per le sorti di un operatore balneare che aveva allestito sulla scogliera il noleggio di lettini. In forza di una delibera comunale dello scorso anno che regolamentava le attività su suolo privato per l’affitto delle attrezzature, sdraio, ombrelloni e lettini, l’uomo – S.G. 50enne del posto, si era organizzato – pensando di poter interpretare al meglio l’atto municipale – all’interno di un magazzino scavato nella roccia.
Ma stamane, quando è arrivata la Polizia Locale a bordo di un’imbarcazione della Protezione civile gli ha contestato il fatto che si trovasse in zona sottoposta ai vincoli del Pai (Piano di assetto idrogeologico). A nulla è servito obiettare che anche altri operassero sulla stessa scogliera per altro messa a bando per l’attività di noleggio. Discorso chiuso e chiusura dell’attività “per esercizio abusivo dell’attività in zona ad alto rischio”, spiegherà più tardi il sindaco Piero Vigorelli.
Questa mattina, mentre la Polizia Locale riprendeva il largo, il 50enne si è trattenuto sulla scogliera cercando di dare spiegazioni ai suoi clienti abituali che erano andati lì per farsi il bagno. Qualcuno, addirittura, si è preso il lettino da solo incurante della discussione in atto e si è messo a prendere il sole. Ma riecco i vigili. A questo punto la tensione è salita alle stelle e mentre gli agenti srotolavano il nastro rosso e bianco dove apporre i sigilli, il 50enne si è sentito male. Allertata la macchina dei soccorsi è stato affidato al personale del 118. Sul posto anche la Capitaneria di Porto e i carabinieri.
“Si è trattato di un finto malore – ha dichiarato il sindaco in serata -, perché mentre era disteso a terra si è fatto anche un selfie. Il 50enne era stato sanzionato anche lo scorso anno e quattro giorni fa. I tratti di scogliera sicuri per gli utenti sono stati messi a bando per il rilascio delle autorizzazioni triennali per le attività di noleggio. L’abusivo che si piazza accanto in una zona a rischio idrogeologico R4, oltre a mettere a rischio la pubblica incolumità, esercita una concorrenza sleale nei confronti di chi è in regola. E questo non è ammissibile”.